Qualsiasi processo che produce un cambiamento (di temperatura, composizione chimica, velocità, posizione) in un certo sistema (un organismo vivente, un oggetto inanimato, una macchina) è un lavoro. La capacità di compiere questo «lavoro in senso lato» si manifesta a sua volta in molti modi, quelli che noi definiamo «forme di energia», che vanno ben oltre l’energia muscolare descritta prima. Tutte le forme di energia, nella loro diversità, hanno una caratteristica comune: sono sempre espressione di un sistema capace di esercitare una forza, che può agire contro un’altra forza. Possiamo individuare sette forme di energia, quasi tutte riscontrabili nella nostra esperienza quotidiana:
energia termica: i termosifoni che scaldano la nostra casa
energia chimica: il gas che alimenta la caldaia
energia elettrica: l’alimentazione degli elettrodomestici
energia elettromagnetica o luminosa: la luce del Sole, che fa crescere la pianta nel vaso sul balcone
energia cinetica: un vaso che cade verso il suolo
energia gravitazionale: se il vaso cade da 10 centimetri d’altezza forse si salva, se cade da 2 metri non c’è speranza
energia nucleare: è difficile vederla, ma c'è, eccome.
Spesso le varie forme di energia possono convertirsi una nell’altra, ma non sempre. Per esempio possiamo trasformare l’energia luminosa del Sole in energia elettrica, attraverso un pannello fotovoltaico. Invece, contrariamente a quanto spesso si pensa, non possiamo trasformare direttamente l’energia nucleare in energia elettrica. Le centrali nucleari sono infatti sofisticatissimi bollitori d’acqua che convertono energia nucleare in calore, cioè energia termica, a sua volta convertita poi in energia meccanica e in infine in energia elettrica.