Il 17 ottobre del 1831 lo scienziato inglese Michael Faraday dimostrò che è possibile trasformare l’energia meccanica in energia elettrica, e viceversa, sfruttando il fenomeno dell’induzione elettromagnetica. Secondo la leggenda il Primo Ministro britannico, durante una visita al suo laboratorio, gli chiese a che cosa servisse quella «sostanza esotica» chiamata elettricità, e Faraday rispose: «Non si preoccupi, signore; un giorno la tasserete».
La possibilità di generare movimento meccanico dalla combustione di carbone, petrolio e gas, unita alla scoperta di Faraday, rese possibile la produzione su vasta scala di energia elettrica, favorita dallo sviluppo di un nuovo tipo di motore, la turbina a vapore.
La prima centrale elettrica entrò in funzione a Londra il 12 gennaio del 1882 e lo sviluppo dell’elettricità si deve in buona parte al genio, all’inventiva e alla capacità imprenditoriale di un manipolo di ingegneri-scienziati tra cui vanno ricordati Thomas Alva Edison, Nikola Tesla e George Westinghouse.
L’energia elettrica, oltre a essere di fondamentale importanza per molti processi industriali e per i trasporti ferroviari, ha cambiato la faccia delle città e il modo di vivere dei cittadini dei Paesi più ricchi.
Essa entra nelle nostre case in modo continuo, preciso, pulito e silenzioso e ci permette di accendere le luci e di far funzionare il frigorifero, la lavatrice, il televisore, il wi-fi , il telefono, il condizionatore, il computer e decine di altri dispositivi che rendono la nostra vita meno faticosa e più piacevole. Tutto questo è possibile grazie all’esistenza della più estesa e complessa infrastruttura mai costruita dall’uomo: la rete elettrica internazionale che, per noi europei, si estende dall’Atlantico agli Urali e dal Circolo Polare al Nordafrica.
Anche se quasi non ce ne rendiamo conto, è proprio grazie all’energia elettrica che non dobbiamo uscire tutti i giorni a comprare cibo, possiamo lavare gli indumenti senza fatica, vedere quello che accade in tutto il mondo, ascoltare musica, scrivere un testo senza usare carta e penna e fare con facilità tante altre cose entrate nelle nostre abitudini quotidiane.
La nostra dipendenza dall’elettricità ha raggiunto però livelli patologici: senza di essa non possiamo più svolgere praticamente alcuna attività, come sperimentiamo in caso di blackout.
Non bisogna dimenticare tuttavia che nel mondo 1,4 miliardi di persone non hanno accesso alle reti elettriche. Come vedremo, la loro speranza più concreta per disporre di elettricità è la diffusione delle tecnologie rinnovabili su piccola scala.