Come si sta muovendo la propaganda online sul caso Giuseppina Ghersi

La ragazzina uccisa dai partigiani è diventato un caso politico dopo la legge Fiano. Prepariamoci: sarà una campagna elettorale in cui la verità in alcune sacche non conterà nulla 

Come si sta muovendo la propaganda online sul caso Giuseppina Ghersi

Quando la settimana scorsa dicevo che le nuove elezioni politiche avrebbero portato una grande afflusso di propaganda, beh credetemi non pensavo che sarebbe successo così presto. Prendete il caso della ragazzina ‘fascista’ al centro della polemiche in queste ore. Lei si chiama Giuseppina Ghersi. E viene portata via da scuola, sequestrata e uccisa qualche giorno dopo. 30 aprile 1945. Autori materiali dell’omicidio furono i partigiani, in tutta quella parte di epurazione che non è uno dei fiori all’occhiello della storia italiana. 

Il tema della Ghersi in cui elogiava il Duce

Altro fatto: la Ghersi scrisse un famoso tema in cui elogiava il Duce. Da cui partono alcune supposizioni, come il fatto che questa ragazzina fosse stata stuprata e uccisa per le sue idee politiche, come successo anche ad altre donne collaborazioniste o presunte tali. Una figura emblematica quella della Ghersi. Da cui parte una forte propaganda politica che in questi giorni si sta sviluppando sostanzialmente sui social. Parte da un comune, Noli, dove un assessore di destra propone di creare una targa per ricordare i 72 anni dalla morte della Ghersi. Una mossa politica dopo la legge Fiano contro la propaganda fascista. 

Qui si innesta l’Anpi (l’associazione nazionale partigiani, ndr) che fa un errore madornale scagliandosi contro questa decisione. E lì parte la vera e propria propaganda tra le due parti. Da un lato un sito web che racconta la storia in maniera molto più ampia di quante siano le fonti a disposizione: GiuseppinaGhersi.Blogspot.it. Rilanciato, guarda caso, dai siti di estrema destra. E tutti i siti della propaganda di destra lo rilanciano. Nel tentativo di fare una contronarrazione. Dall’altra parte però arrivano le testimonianze di partigiani che la raccontano come vestita in camicia nera e armata.

Come si muove la propaganda

La propaganda è sempre fatta su due fronti. E la verità per la propaganda conta poco. Ma la notizia si è virilizzata anche per complice di giornali che l’hanno rilanciata. Insieme alle storie sono circolate foto false della Ghersi. Che la foto fosse falsa lo dimostra anche il fatto che molti siti che l’hanno ripresa l’hanno poi rimossa. E’ il preludio di quello che vedremo nei prossimi mesi. E da ambedue le parti. Da sinistra e destra. E sia chiaro non sto dicendo che l’omicidio di una tredicenne sia da scusare, sto dicendo che le opinioni e le informazioni devono essere fatte in modo coerente per non diventare a nostra volta un semplice braccio della propaganda. 

 
 
 
 


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