A che servono i social quando arriva il maltempo
A che servono i social quando arriva il maltempo

A che servono i social quando arriva il maltempo

Gelo  e neve nei campi
pixabay.com - Gelo  e neve nei campi
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  • la politica è servizio al bene comune e i destinatari, che più correttamente dovrebbero essere definiti i titolari di questo bene sono i cittadini e le cittadine;
  • fare politica, amministrare, non è occupare spazi, ma avviare processi.
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  • se i cittadini sono i titolari di questo servizio, bisogna stare lì dove sono i cittadini (e i cittadini sono sui social). E i cittadini — voglio ripeterlo fino allo sfinimento — non sono sudditi, pertanto comunicare con loro, farsi comprendere, inviare messaggi chiari, è un dovere, non una concessione;
  • se fare politica è avviare processi, bisogna mettere in conto che si è chiamati a seminare, ma non necessariamente a raccogliere, e che ciò che ci viene chiesto non è di organizzare eventi al solo scopo di raccattare consensi, ma di avere uno sguardo lungo, che sopravviva al nostro incarico. Perché un Comune, una Giunta, non sono (o non dovrebbero essere) né un palco né una passerella né un trampolino di lancio, ma un luogo da cui osservare meglio la realtà di cui si è a servizio e da dove connettere meglio le varie esperienze che possono concorrere a migliorare la vita dei cittadini. E i cambiamenti, di qualunque genere siano, non avvengono per decreto, ma necessitano di tempo e si costruiscono giorno per giorno attraverso la cultura: la formazione pertanto è il primo imperativo, seguita a brevissima distanza dalla capacità di fare rete, perché solo facendo sistema si cambia.
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