Sull'acqua è arrivato il momento di sapere tutto
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Sull'acqua è arrivato il momento di sapere tutto

Sull'acqua è arrivato il momento di sapere tutto

Sull'acqua è arrivato il momento di sapere tutto

Crediamo che sull’acqua di Roma sia giunta l’ora di una operazione verità radicale. Di far conoscere ai cittadini e all’opinione pubblica tutti i dati sull’acqua a Roma: da dove arriva, da chi viene consumata, quanta ne viene sprecata. Tutto. Avere queste informazioni col contagocce - la metafora è voluta - non è accettabile. L’acqua si può e si deve razionare, se necessario, l’informazione no.

Per questo oggi abbiamo presentato una richiesta FOIA al sindaco Virginia Raggi. Il FOIA è un potente strumento di democrazia e accesso alle informazioni pubbliche. Esiste in altri ordinamenti, in qualche caso da un paio di secoli. In Italia è stato introdotto da meno di un anno, dopo una vigorosa battaglia della società civile, condivisa da partiti anche molto distanti fra loro, dall’allora presidente del Consiglio, dal presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone e dalla ministra Marianna Madia, che sul testo finale ha messo la faccia ancora prima della firma. Abbiamo un FOIA, ovvero uno strumento che consente a tutti di esercitare il proprio “diritto di sapere”. E l’amministrazione pubblica ha 30 giorni per rispondere.

Confidiamo nel fatto che la sensibilità del sindaco di Roma possa far sì che questi tempi di legge si riducano a pochi giorni, se non a poche ore. E prendiamo l’impegno, come agenzia di stampa, di condividere questi dati immediatamente con tutti, a partire dalle altre agenzie di stampa in modo da pubblicarli tutti assieme. Qui infatti non si tratta di intestarsi un presunto scoop ma di fare tutti un passo avanti sulla strada di un giornalismo basato sui fatti; e quindi di mettere l’opinione pubblica in condizione di esercitare una funzione di controllo non sugli slogan, ma sui dati.

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