di Andrea Marcelloni*
Impariamo i proverbi cinesi
edizione italiana a cura di Federico Masini e Zhang Tongping
Hoepli, 2014
Titolo originale: Chenyu Jiedu. Understanding Chinese Idioms Through Reading
Autore edizione originale: Wang Jingdan
€ 17,90
Roma, 10 ott. - Tra i vari manuali della collana di Studi Orientali che la Hoepli ha recentemente pubblicato – e altri sono previsti in uscita per il prossimo periodo – questa settimana vorrei segnalare “Impariamo i proverbi cinesi”, edizione italiana a cura di Federico Masini e Zhang Tongping del manuale cinese “Chenyu Jiedu. Understanding Chinese Idioms Through Reading” di Wang Jingdan.
I proverbi sono una forma di comunicazione in cui giudizi, consigli, regole o dettami vengono espressi in maniera sintetica e spesso attraverso una metafora. Si ritiene che siano frutto della saggezza popolare, anche se alcuni studiosi preferiscono vederli come la versione codificata di luoghi comuni. Hanno origini molto antiche, negli usi, nei costumi e nelle leggende del popolo nella cui lingua sono nati, ma spesso si possono trovare proverbi simili in lingue e culture diverse.
Ovviamente anche la lingua cinese è ricca di proverbi, frasi idiomatiche e modi di dire, i cosiddetti “chengyu”: tali espressioni ricoprono un ruolo molto importante nella lingua parlata e sono utilizzati spessissimo, sia in situazioni formali che colloquiali, tanto che esistono anche dizionari dedicati esclusivamente a tali espressioni (si ritiene che nel cinese esistano almeno cinquemila chengyu, anche se alcuni dizionari ne riportano di più). Derivano principalmente dalla letteratura antica e sono strettamente legati ad un mito o un fatto storico particolarmente importante o conosciuto. Come avviene anche per molti proverbi italiani, i chengyu non sono facilmente comprensibili o traducibili senza una spiegazione o una conoscenza del contesto storico-culturale di riferimento, ma si imparano con il tempo.
“Impariamo i proverbi cinesi”, tuttavia, non è un libro adatto a tutti, ma solamente a chi ha già studiato il cinese ed ha una buona conoscenza della lingua e della scrittura. Il testo è strutturato in 18 unità, ognuna dedicata ai proverbi di una determinata area semantica e suddivisa al suo interno in quattro parti. Ad inizio di ogni unità vi sono due brani in cinese in cui è raccontata l'origine del proverbio ed il contesto culturale nel quale viene usato, le parole nuove (con traduzione in italiano), altri proverbi della stessa area semantica ed alcuni esercizi.
Un manuale molto utile per chi – come dicevo – ha già una buona base di cinese e vuole imparare tanti modi di dire comprendendone anche l'origine ed il contesto di riferimento.
Vi aspetto in libreria.
L'autore
Wang Jingdan, esperta di lessicologia cinese, è professore associato presso la Facoltà di relazioni culturali internazionali dell’Università di Fudan a Shanghai e ha al suo attivo decine di volumi sulla lingua cinese e sulla didattica.
Federico Masini è ordinario di lingua e letteratura cinese e direttore dell’Istituto Confucio presso Sapienza Università di Roma. Ha pubblicato anche “Italia e Cina” (insieme a Giuliano Bertuccioli, L'Asino d'oro, 2014), e dirige la collana di Studi Orientali per la Hoepli.
Zhang Tongbing è lettrice di lingua cinese presso il Dipartimento di Studi Orientali di Sapienza Università di Roma.
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
03 ottobre 2014
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