di Andrea Marcelloni*
Gli italiani che invasero la Cina. Cronache di guerra 1900-1901
Fabio Fattore
Sugarco, 208
€ 18,00
Roma, 16 gen. - In diverse occasioni vi ho presentato dei libri che raccontavano i viaggi e le avventure di italiani in Cina, da “Un'idea di destino” di Tiziano Terzani al “Marco Polo” di Marina Montesano passando per le “Lettere” di Matteo Ricci fino a “In Cina”, raccolta di diari di vari viaggiatori del Novecento a cura di Danilo Soscia.
Ma in Cina gli italiani non ci sono andati solamente per il semplice gusto di viaggiare e raccontare un mondo sconosciuto. Nel 1900, infatti, l'Italia partecipò ad una missione internazionale di soccorso in difesa delle Legazioni europee attaccate durante la rivolta dei Boxer.
Il libro che vi presento questa settimana ci racconta proprio questa esperienza: si tratta di “Gli italiani che invasero la Cina. Cronache di guerra 1900-1901”, edito nel 2008 dalla casa editrice Sugarco e curato dal giornalista Fabio Fattore.
Come anticipato, tra il 1899 ed il 1901 in Cina esplose una violentissima rivolta anti-straniera, nota nei libri di storia come rivolta dei Boxer, che ebbe uno dei momenti di massima tensione nel 1900 quando il quartiere delle Legazioni di Pechino venne messo sotto assedio dai ribelli con il sostegno dei reparti dell'esercito regolare cinese ed il tacito consenso dell'Imperatrice Cixi, mettendo così in serio pericolo la presenza occidentale nella capitale del regno di mezzo. Per ovviare a tale situazione, molte potenze occidentali decisero di inviare le proprie truppe. Anche il nostro paese partecipò in quella che l'autore definisce “la prima missione internazionale dell'Italia, escludendo l'operazione di polizia a Creta del 1897 (un episodio di scarsa importanza) e la guerra di Crimea del 1855, combattuta però dal Regno di Sardegna e senza giustificazioni umanitarie.” La successiva missione militare delle nostre truppe sarebbe avvenuta molto tempo dopo, in Libano, anno 1982.
Fabio Fattore ha raccolto e analizzato con grande passione e accuratezza le notizie pubblicate in quel periodo e soprattutto la corrispondenza inviata di chi ha vissuto direttamente quella esperienza: giornalisti, diplomatici, militari. Tra questi, Luigi Barzini, inviato del Corriere della Sera che cominciò la sua carriera di corrispondente proprio da Pechino, l'ambasciatore Giuseppe Salvago Raggi, prigioniero nelle Legazioni assediate con la moglie Camilla Pallavicino e il figlio Paris di 7 anni, Giuseppe Messerotti Benvenuti, ufficiale dell'esercito con la passione della fotografia e che proprio grazie a questa passione contribuirà a fornirci diverse immagini di quel periodo.
Oltre alla ricostruzione degli eventi e delle gesta dei soldati italiani arrivati a Pechino e a Tianjin (presenza limitatissima rispetto ad altre nazioni e, quindi, spesso considerata dalle altre forze armate quasi irrilevante), le descrizioni raccolte ci danno anche l'idea di ciò che trovarono i nostri connazionali in una terra lontana e sconosciuta, le loro impressioni, i loro commenti, le prime considerazioni. La più interessante, e incredibilmente lungimirante, è sicuramente quella di Luigi Barzini: “Ma lasciamolo dormire in pace questo immenso popolo sonnacchioso e divertente; sarà tanto meglio per noi. Guardate i Giapponesi che cosa hanno saputo fare in poco tempo! I cinesi sarebbero capaci di ammazzare in cinquant'anni tutte le nostre industrie e quelle americane. Quattrocento milioni di uomini instancabili, intelligenti, sobri; ma vi pare! Troveremmo il made in China persino in fondo alle nostre mutande.”
Molto interessante e ben approfondita la bibliografia finale.
Vi aspetto in libreria.
L'autore
Fabio Fattore (Forlì 1968), è un giornalista italiano. Laureato in filosofia a Bologna, dal 1990 è redattore de Il Messaggero di Roma. Oltre a “Gli italiani che invasero la Cina ha pubblicato “Dai nostri inviati a Giarabub” (Mursia, 2006). Clicca qui per maggiori info sull'autore e per visionare molte delle fotografie raccolte.
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
16 gennaio 2014
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