Di Emma Lupano
Milano, 22 mar. - Reati violenti e reati contro il patrimonio sono aumentati in Cina nell’ultimo trentennio, e continueranno ad aumentare quanto più il divario demografico tra uomini e donne si amplierà. Lo afferma uno studio congiunto realizzato da esperti della Columbia University, dell’Università Qinghua, dell’Università di Chicago e dell’Università di Hong Kong con l’intento di misurare la correlazione tra squilibrio di genere e tasso di criminalità. “Sex ratio and crime: Evidence from China” ha preso in esame i dati provinciali in Cina tra il 1988 e il 2004, calcolando che ogni aumento dell’1 per cento del divario demografico tra uomini e donne si è tradotto in un aumento del 3,4 per cento dei reati violenti e dei reati contro il patrimonio.
Ecco perché, secondo l’economista Li Qian, nonostante la grande attenzione mediatica riservata in questi anni al fenomeno delle “donne di scarto” (sheng nu) - quelle che, superati i 30 anni, non si sono ancora sposate, avendo dato priorità alla carriera o alla propria istruzione – è invece sul fenomeno degli uomini di scarto che dovrebbe concentrarsi la preoccupazione pubblica.
“L’anno scorso in molti hanno condiviso e diffuso dati economici sulle ‘donne di scarto’. Non so se tutti lo abbiano notato o meno, ma le ‘donne di scarto’ sono tra virgolette, mentre non esistono ‘uomini di scarto’. La ragione è che le donne non sono in eccesso dal punto di vista numerico, perciò lo squilibrio della struttura del mercato matrimoniale e dell’amore che genera questo fenomeno può essere aggiustato”, scrive Li Qian su Caixin l’8 marzo.
Gli uomini, invece, in Cina “sono davvero in eccesso dal punto di vista numerico. Per le donne, in inglese il termine viene tradotto con ‘leftover’ (rimaste), mentre nel caso degli uomini si usa il termine ‘surplus’. Le ‘donne di scarto’ sono quindi un falso problema, mentre il problema degli uomini in eccesso in Cina richiede molta più attenzione”.
I dati riportati da Li Qian sono impietosi: “Secondo un rapporto del 2012-2013 sui legami matrimoniali e amorosi tra uomini e donne cinesi, quasi 12 milioni di uomini compresi tra i 30 e i 39 anni si trova in una condizione di celibato, mentre solo 5,8 milioni di donne della stessa età sono nubili. Il rapporto tra i sessi dei single nello Yunnan è il più alto, pari a 1,22 uomini per 1 donna, mentre nel solo Guangdong lo scarto tra single uomini e single donne è di 1,65 milioni”.
E, quel che è peggio, il trend non sembra destinato a migliorare: “Nel 2030 oltre il 20 per cento degli uomini tra i 30 e i 39 anni continuerà ad essere single, con una percentuale particolarmente alta per quanto riguarda gli uomini delle zone rurali. Nel Guizhou, per esempio, se il mercato matrimoniale non cambierà molto rispetto alla situazione attuale, nel 2050 la percentuale di uomini single tra i 30 e i 39 anni potrebbe raggiungere addirittura il 50 per cento”.
Il problema è che, a differenza delle “donne di scarto”, gli uomini “in surplus” sono quelli che occupano gli strati inferiori della società. “Le ‘donne di scarto’ delle città hanno un buon potere economico” e un buon livello di istruzione, ma “gli uomini in surplus, che spesso si trovano nelle campagne”, hanno basso reddito e sono poco istruiti. E, trovandosi ai margini della società e senza l’elemento stabilizzante della famiglia, spiega Li, è più facile che compiano atti violenti o criminali. Per la studiosa vale l’esempio dell’attualità europea: “Grandi quantità di immigrati o rifugiati tra i 18 e i 35 anni, in maggioranza uomini, sono arrivati in Europa”, rendendosi autori di “comportamenti violenti e criminali come a Colonia e a Stoccolma”.
Se quindi “lo scarto tra i sessi incide sul tasso di criminalità”, e sebbene “la legge sul secondo figlio sia stata per fortuna approvata”, oggi e per i prossimi tre decenni la Cina dovrà fare i conti con un divario tra i sessi in età giovane in continuo peggioramento. Un rapporto uomini-donne che “è passato da 108,5 del 1982 a 111,3 del 1990 a 116,86 del 2000. I bambini nati nel 2000 hanno oggi 16 anni. In 20 anni, il tasso di criminalità dovuto all'aumento del divario tra i sessi è cresciuto di quasi il 30 per cento. Si tratta di un numero elevato”.
Il problema del surplus degli uomini, aggiunge in chiusura Li, non riguarda però soltanto la fase giovanile: “Anche i problemi dell'età della vecchiaia saranno sempre più gravi. Gli uomini in surplus non possono infatti contare sul sostegno della moglie o dei figli, e se il loro reddito si riduce o se si ammalano non hanno risorse per supportarsi. I soldi messi da parte o l'assicurazione sociale non basteranno per pagare tutti i costi necessari per la loro vecchiaia”.
Per tutti questi motivi, afferma la studiosa, “dobbiamo prestare grande attenzione ai problemi della vita e della vecchiaia degli uomini in surplus. Dobbiamo promuovere il più presto possibile politiche per sostenere la fertilità in Cina, per regolare le assicurazioni pensionistiche, per governare e gestire la criminalità”. E anche, con l’evidente intento di mitigare gli istinti violenti degli uomini soli, “per depenalizzare la prostituzione”.
22 MARZO 2016
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