AI WEIWEI CONTRO IL NO DELLA LEGO,
Di Sonia Montrella
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Roma, 26 ott.- Dopo il no della Lego, l'archistar cinese Ai Weiwei torna alla carica e organizza dei punti raccolta per le donazioni spontanee di mattoncini da parte di fan da ogni parte del mondo, dopo che la celebre casa danese gli aveva rifiutato la fornitura. Il materiale sarebbe servito a completare un'installazione per la National Gallery of Victoria, in Australia ma, secondo quanto riferito dall'artista sul suo profilo Instagram, la Lego non vuole che i suoi mattoncini siano associati a opere politiche.
"Come compagnia dedicata al gioco creativo per i bambini ci asteniamo dall'impegnarci o dall'appoggiare direttamente l'utilizzo di mattoncini Lego in progetti con contenuti politici" ha precisato la casa madre in un comunicato stampa inviato al Guardian.
Nelle stesse ore, il presidente Xi Jinping in visita in Gran Bretagna annunciava la realizzazione di un parco Legoland a Shanghai. Una coincidenza che non convince l'artista.
Ma in supporto dell'architetto e dissidente più controverso della Cina sono arrivati i suoi fan. "Ai Weiwei ha deciso di realizzare una nuova opera per la difesa della libertà di parola e dell'arte politica" ha annunciato via Instagram il suo studio. Al post hanno già risposto i sostenitori di Ai che si sono detti pronti a inviare scorte di mattoncini.
Nel 2011, Ai Weiwei aveva trascorso 81 giorni in carcere – senza capi di imputazione - durante un periodo di repressione nei confronti di attivisti e avvocati e successivamente indagato per evasione fiscale, reato per il quale è stato multato di 15 milioni di yuan nel 2012, circa 2,4 milioni di dollari. Il suo portafogli fu confiscato dalla polizia e gli è stato restituito solo nel luglio scorso.
26 ottobre 2015
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