di Sonia Montrella
Twitter@SoniaMontrella
Roma, 20 nov.- Dopo la moda e il food, la Cina posa lo sguardo sul cinema italiano. E lo fa anche grazie al lavoro di Anica che con il Progetto Cina, lanciato nel 2013 e organizzato insieme a tutte le maggiori componenti del cinema italiano, ha portato l’Italia nel ristretto gruppo dei partner privilegiati dell’industria cinese, forte dell’approvazione delle Norme Attuative del Trattato di Coproduzione tra i due paesi, recentemente siglate dalla Direzione Cinema del MiBACT. A ottobre la giornata di incontri China Day ha portato a segno una serie di progetti di coproduzione. Agichina ne parla con Andrea Cicini, responsabile del desk Cina di Anica.
Andrea, qual è il bilancio dell'edizione 2014 del China Day organizzato da Anica
L'evento è andato molto bene. Il risultato quest'anno è stato ottimo, a detta degli operatori degli utenti italiani che erano i diretti interessati. Attraverso un grande lavoro di ricerca fatto assieme al mio braccio destro Edoardo Gagliardi, dalla Cina siamo riusciti a coinvolgere e invitare quindi a Roma tutto il filone dell'azienda cinematografica cinese, dalle istituzioni alle produzioni, passando per le distribuzioni, e piattaforme Web/digit. Sono stati presentati circa 20 progetti italiani, con un'impostazione già ottimizzata per quello che potevano essere le opportunità per la Cina. Diversi di loro sono andati a buon fine e gli operatori sono già al lavoro per trovare una giusta corrispondenza per future possibili co-produzioni.
Qualche esempio?
Caffè, il progetto di Cristiano Bortone, tra i primi come coproduzione italo-cinese, la cui controparte è rappresentata dall' prestigioso investitore Cai Gongming. Con loro siamo riusciti anche a siglare un accordo per il nuovo film scritto da Maurizio Sciarra, che sarà anche alla regia: Momenti eterni - Everlasting Moment - prodotto dalla dinamica Conchita Airoldi e Stephen Lam del colosso Sil Metropol di Hong Kong che ha trovato interessante il progetto e deciso di investire. Un successo importante per noi che lavoriamo su questo da quasi due anni con il desk di Pechino.
I produttori interessati sono per lo più di Hong Kong o anche della Cina continentale?
La maggior parte degli imprenditori erano cinesi del mainland, Lam era l'unico di Hong Kong. Cai Gongming è cinese, così come Jeoffrey Chen, ceo di Bonaffilm group, colosso del cinema quotato al Nasdak; Dong Wenjian della Jiangsu Film Investment. Ancora: Miao Xiaotang, Presidente della CFCC, la società pubblica per lo sviluppo delle coproduzioni, e composta da una dozzina di operatori-chiave del mercato audiovisivo cinese. Il Vice Presidente Shan DongBing della imponente Le Vision Pictures, noto gruppo cinese nato nel 2011 per portare il Cinema sul Web. Oggi tra le Top della distribuzione e marketing dell'industria cinematografica nel Web. Presente anche Qi Weili, della Shanghai Film Studios, un'altra potenza del mercato cinese. Tra i vari ospiti, anche l'amico Yang XiangHua, Vice Presidente di iQIYI , Top piattaforma per Video/Film On-line,( circa 100milioni di utenti al giorno) con cui siamo in trattativa per l'acquisizioni di diverse pellicole italiane destinate alla distribuzione VOD, e che ha creduto nel nostro lavoro, sponsorizzando la Business Street del Festival Internazionale di Roma e quindi il China Forum.
Perché l'Italia ha bisogno degli investimenti cinesi lo sappiamo bene. Ma cos'ha da guadagnare la Cina?
E' un match perfetto tra la creatività italiana e l'innovazione di cui si sta facendo portatrice la Cina. Di fatto il mondo sta cercando di entrare nel mercato cinese, bloccato dalle quote: 34 film l'anno, 14 di animazione, dunque ne restano solo 20 , di cui l'80% nelle mani degli americani. L'ingresso per le pellicole europee e italiane e' dunque molto limitato. Ed è qui che entra in gioco la coproduzione: un film a doppia bandiera supera la censura e arriva direttamente in sala senza passare per le quote. Il guadagno per l'Italia e' quello di entrare in un mercato che conta circa 24mila schermi, in un momento in cui il nostro Paese invece va in controtendenza vendendo le sale. Certo non sarà facile scrivere una "storia" che possa trovare il coinvolgimento di due culture diverse ma non distanti, come quella italiana e quella cinese. Sarà di fatto un challenge molto importante che genererà nuovi stimoli anche ai nostri sceneggiatori, produttori e registi più emergenti.
Dal canto suo la Cina ha necessitaà di internazionalizzarsi
La Cina vanta una produzione di quasi 1.000 pellicole l'anno, ma poche superano i confini nazionali, e se ciò accade è perché gli organizzatori dei festival sono molto vicini alla cultura cinese. Avvicinandosi al mercato europeo, che come festival rappresenta la punta di diamante, i cinesi riescono a internazionalizzarsi. Altro scopo è quello di avvicinarsi ai nostri film già prodotti in passato e acquisirne i diritti di remake, lo stesso Cai Gongming produrrà un rifacimento di Uomini contro Donne.
Qual è il segreto per lavorare bene?
È importante da parte nostra approcciare il lavoro con umiltà, non pensando di essere i numeri uno al mondo. L'obiettivo è quello della fusione, anche mentale. Con la Cina sopratutto pecchiamo nell'essere poco flessibili e poco umili. E poi è necessario capire come sviluppare al meglio i progetti, sopratutto per quanto riguarda le differenze culturali, nonostante spesso coproduzione non significa per forza avere entrambe le culture rappresentate nel film. Bisogna tuttavia individuare un tema che possa attrarre l'altro. Bisogna lavorare bene sull'instaurare un rapporto di fiducia ed attenzione con il proprio partner cinese e assieme trovare il giusto Yin & Yan per una possibile Coproduzione. Già diversi erano i progetti presentati al pitch che avevano delle buone storie con elementi "a duplice faccia". Sarà fondamentale fare molta attenzione a non creare " film ibridi" che poi possano non trovare nessun pubblico interessato. Sarà inoltre fondamentale il supporto delle Istituzioni Italiane come il MIBAC/Direzione Cinema, ICE ed ANICA quindi, che mi hanno permesso questo importante e prestigioso inizio di percorso. Mi auguro che visti i grandi risultati, si riesca finalmente a parlare di "Sistema Italia" Audiovisivo che di fatto genera nuove opportunità per la nostra industria Cinematografica e non solo, visto che il Cinema è anche promozione a 360' di tutto il nostro Paese, delle sue bellezze e realtà imprenditoriali. Dobbiamo imparare in primis, ad essere più uniti tra di noi, sopratutto se si vuole affrontare l'Estero ed in particolare un paese importante come la Cina.
La censura è una realtà che avrete sicuramente messo in conto
La censura è alla base, il governo sta stringendo anche per quello che riguarda il web, e dal prossimo anno ci saranno nuove regolamentazioni più ferree. Sembra appunto che . Da aprile ci sarà un controllo ancora più serrato per quanto riguarda la parte internet. Bisognerà fare molta attenzione alle scene di sesso, di sangue, di droga, fantasmi e futuro, sarà quindi sicuramente un gran bel film da scrivere ed andare a vedere, spero presto!
20 novembre 2014
@ Riproduzione riservata