Roma, 25 mar.- Oggi comprare un auto a Pechino è diventato un terno al lotto. Più o meno letteralmente.
A partire dall' inizio del 2011 nella capitale cinese è invigore la "quota di assegnazione per l'acquisto di automobili tramitelotteria" voluta dalla Commissione dei Trasporti di Pechino: in praticaper poter acquistare una macchina bisogna partecipare a una sorta dilotteria, da cui prima o poi (possono passare anche anni) verràsorteggiato la combinazione che da quindi il permesso all'acquirentedi recarsi in concessionaria e procedere all'acquisto. Obiettivo:mitigare il traffico stradale di Pechino, tenere sotto controllo ilnumero di auto in circolazione e contenere il livello di inquinamentoambientale. Alla 'gara' prendono parte oltre 20 milioni e 690milapechinesi.
Ma come funziona esattamente? Che sia un privato oun'organizzazione, che si disponga di risorse finanziarie sufficientiall'acquisto di un'auto, è obbligatorio effettuare la registrazione online, prenotarsi e mettersi in lista per "candidarsi" alla lotteria. Laprocedura di registrazione on line della patente di guida di un singolonon è valida a livello di unità familiare, vale a dire che laregistrazione della patente di guida del singolo è esclusivamente atitolo individuale.
In seguito all'approvazione della macchinosaprocedura, i candidati potranno partecipare all'estrazione mensiledella lotteria. Quando è il proprio turno lo decide la sorte.
Peraumentare le probabilità di vincita, al di là che si abbia o menol'intenzione di acquistare un'auto nell'immediato futuro, tutti ifamiliari "si mettono in fila". "Intanto partecipiamo, poi si vedrà".In due anni il numero dei partecipanti è salito vertiginosamente, soloa febbraio ci sono state un milione e 420mila richieste che si sonocontese 185mila assegnazioni per l'acquisto, con una proporzione di 77persone per ogni veicolo
Non mancano le polemiche: sebbeneall'estrazione siano presenti dei notai, i pechinesi non hannonascosto i loro dubbi circa la correttezza delle operazioni. E a nullasono servite le proteste dei cittadini ancora in attesa dei numeri'vincenti': la Commissione Trasporti non sembra voler abolire questapolitica nel prossimo futuro. Il motivo è tutto nelle cifre. Secondoquanto riportato da China News, tra il 2011 e il 2013 le nuoveautomobili della capitale sono state solo 390mila, neanche la metà delnumero relativo all'anno 2010. E il trend si conferma in discesa.Insomma sembra che la nuova norma stia già dando i suoi frutti.
Tuttaviail magnate dell'industria automobilistica cinese, il vicedirettoregenerale di Dongfeng Motor Co. Ltd. , Guo Zhenfu, è convinto che lapolitica non risolva alla radice il problema del traffico per cuiinvece, secondo il costruttore, servirebbe "un intero pacchetto dinorme comportamentali in linea con il codice stradale e una gestionecongiunta del traffico". Quanto al problema delle emissioni, Guosostiene che per le aziende produttrici di automobili "è necessaria unacostante innovazione tecnologica e la riduzione del consumo dicarburante". Ma non basta: se anche i motori riuscissero a raggiungerestandard elevati, la qualità del carburante continuerebbe a restaremediocre.
Dopo la cappa di smog che ha avvolto Pechinoall'inizio del'anno, l'emergenza smog è tornata sul tavolo di Pechinoche ha messo a punto una nuova stretta alle emissioni. In particolare,la bozza, approvata dall'Ufficio per gli Affari Legislativi, punta a"un controllo del traffico attraverso la limitazione della circolazionedei veicoli a motore in alcune aree, in base al livello di emissionedei veicoli, al limite di utilizzo, al modello dell'auto".
Nonostantele preoccupazioni dei cittadini per lo stato di salute dell'aria (e deipolmoni) il desiderio di acquistare una nuova macchina non sembraaffievolirsi. Secondo le ultime previsioni, infatti, il numero deipartecipanti alla lotteria di marzo raggiungerà 1 milione e 500milapersone.
I dati del Centro di gestione e supervisione deltraffico di Pechino indicano che questo mese ogni giorno sono avvenuti14 milioni e 760mila spostamenti, con 9milioni e 100mila tragitti.Sulla rete gli internauti commentano con sarcasmo che è più difficileprendere un taxi o salire su autobus affollati. In molti sostengono chequeste misure colpiscono i cittadini, ma non i funzionari: "come mainon si propone di ridurre i veicoli statali? Perché mai si fannodistinzioni tra le targhe dei veicoli statali e quelle dei privati?"
Conla gestione dell'inquinamento atmosferico come obiettivo, il governolimita l'acquisto di automobili ad uso privato, ma le persone non sonoper niente entusiaste di questa "circolazione verde". Zhao Lei, vicedirettore della Commissione Municipale di Pechino per lo Sviluppo e leRiforme ha sottolineato che "è a causa del traffico sulle reti ditransito che non si è ancora creato un sistema di reti ottimale.Soltanto nel 2015 si riuscirà a creare una rete di transitorelativamente valida."
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