di Lionello Lanciotti
Roma, 25 set. - Così si chiamano quelle figure che appaiono su uno schermo trasperente illuminato. Muovendo in vario modo le dita appaiono figure che assomigliano ad asini, cani, altri animali o altre cose. Sono dette cinesi per la loro origine.
Una leggenda cinese vuole infatti che l'imperatore Wu (140-85 a.C.) era addolorato per la morte (nel 121 a.C.) di una sua concubina chiamata Li Furen. I suoi cortigiani, per consolarlo, fecero una figura lignea che la raffigurava e la mostrarono dietro un velo.
Altri studiosi sostengono invece l'origine indiana di questo tipo di rappresentazioni, detto anche teatro di ombre, che si diffuse in gran parte del continente asiatico. Gli attori erano marionette o figure di pelle intagliata.
Questo tipo di rappresentazioni giunse in Europa nel 1800 ed era messo in opera in cabaret, ad esempio, a Parigi o in teatrini ambulanti.
Lionello Lanciotti è professore emerito di Filologia cinese dell'Università di Napoli L'Orientale
© Riproduzione riservata