di Lionello Lanciotti
Roma, 2 lug.- Taoismo è la dottrina basata sul Tao. Dopo la riforma della romanizzazione della lingua cinese, la sillaba tao oggi si scrive dao, per cui c'è chi parla di Daoismo. Il termine Taoismo era plurisecolare e sostituirlo con Daoismo mi sembra inutile.
Quando appare in Occidente la parola Taoismo?
Secondo Kr. Schipper, uno dei massimi studiosi di tale dottrina, i Gesuiti, da Matteo Ricci, per loro ragioni non ne parlarono sino a metà del XVIII secolo.
Tra i primi a parlare di una setta religiosa oltre a quella di Confucio fu, dopo Fr. Carletti, Giovanni Francesco Gemelli Careri (1651-1725). A suo dire fondatore era Lanzù (sic) o Liaokun, nato dopo una gestazione di ottanta anni. Per questo fu chiamato "filosofo vecchio". Segue la descrizione di bevande per ottenere l'immortalità e l'uso di pratiche magiche.
Il '700 fu il secolo della scoperta della cultura cinese. Molti guardarono alla Cina come ad un paese modello. Sorsero i sinofili, ma anche i sinofobi. Del pensiero cinese si occuparono da Montesquieu a Voltaire a François Quesnay, autore del Despotisme de la Chine (1767) e divenne popolare il nome del fondatore della scuola taoista.
Jean-Baptiste du Halde, autore di una famosa Description de l'Empire de la Chine (Parigi, 1735) fu la fonte del Dictionnaire de la Fable di Fr. Noel (Parigi, 1803, 2° ed.) in cui è citato Lao-Kium, rimasto per novanta anni nel grembo materno, fondatore della setta dei Taose.
Queste le più antiche testimonianze di una dottrina allora ancora poco nota in Europa.
Nel XIX secolo si parlerà di Taosimo, se ne tradurranno i testi a partire da J.P. Abel-Rémusat a Stanislas Julien, da James Legge a Herbert Giles, da J.J.M. de Groot a tanti altri.
Dopo secoli di Taoismo, sostituirlo con Daoismo mi ricorda come il pensiero di Mao era chiamato in Italia da certuni come Maotsetungpensiero, orrendo neologismo ben presto dimenticato. Se in qualche mio scritto apparso in opere collettive il termine Taoismo è stato trasformato in Daoismo, non dipende da me, ma dalla redazione allo scopo di uniformare la terminologia dei testi raccolti in volume.
Lionello Lanciotti è professore emerito di Filologia cinese dell'Università di Napoli L'Orientale
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