Abbiamo incontrato Alessandro Sardena a margine della prima conferenza italo-cinese "Metodologie e tecnologie avanzate in geofisica, geodinamica e nella stima della pericolosita' sismica", organizzata dall'Ambasciata d'Italia a Pechino, dalla China Earthquake Administration, dall'Istituto di Geofisica e Geologia, Chinese Academy of Sciences e dall'Università di Trieste. L'ingegner Sardena era uno dei relatori.
Ci racconta come nasce e di cosa si occupa FIP Industriale?
La FIP Industriale, di proprietà della famiglia Chiarotto, è stata fondata nel 1945. Con più di 60 anni di esperienza è leader nella progettazione e produzione di apparecchi d'appoggio, giunti di dilatazione, dispositivi antisismici, barriere antirumore e prodotti per gallerie sviluppati con tecnologie all'avanguardia nel campo dell'ingegneria civile. I suoi dispositivi antisismici rappresentano sin dal 1974 le tecniche più avanzate per la salvaguardia di ponti ed edifici. Tutta la produzione avviene all'interno del nostro stabilimento, dotato anche di un laboratorio, tra i più grandi d'Europa . La nostra struttura ha tutte le competenze necessarie per tramutare in realtà anche il progetto più sofisticato ed impegnativo, dallo studio preliminare all'installazione in cantiere. Tra le nostre maggiori realizzazioni ci sono il grattacielo Taipei 101 alto 508 metri, a Taiwan; il ponte Stonecutters (Hong Kong), attualmente il più grande ponte strallato al mondo con i suoi 1018 metri di luce, ed il Marin County Civic Centre, edificio-capolavoro di Frank Lloyd Wright, in California, senza dimenticare la sperimentazione in corso del connettore cerniera per il progetto MOSE per la salvaguardia di Venezia.
Sotto la guida di Donatella Chiarotto la FIP Industriale ha consolidato la presenza nel mercato domestico e aumentato la sua espansione verso i mercati esteri più dinamici, con particolare attenzione ai paesi del BRIC. Questo si è tradotto in un aumento del fatturato, che è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni, arrivando a180 milioni di euro nell'ultimo esercizio. La sede principale è a Selvazzano Dentro, in provincia di Padova, e FIP opera in tutto il mondo attraverso una serie di unità operative e rappresentanze.
Abbiamo sempre perseguito una politica volta all'innovazione e alla sperimentazione: ogni anno l'azienda investe circa il 10% del proprio fatturato in programmi di ricerca in partnership con le principali imprese, università ed istituti per la ricerca europei.
FIP si distingue nel settore della protezione antisismica per l'ampia gamma di prodotti ed interventi che può proporre. La nostra peculiarità è quella di accettare sempre le nuove sfide che l'ingegneria civile propone. L'importanza che FIP attribuisce all'evoluzione tecnica trova la sua espressione anche nella partecipazione alle attività dei gruppi di lavoro che elaborano le normative di settore sia a livello nazionale che internazionale oltre che nell'appartenenza ad associazioni legate all'ingegneria strutturale.
Oltre a quelle già elencate, che progetti avete realizzato in Cina?
Le opere più importanti in cui FIP Industriale ha fornito i propri dispositivi in Cina sono il Yellow River Diversion Project, dove abbiamo installato accessori per la realizzazione dei tunnel, e i ponti Tsing Ma, Kap Shui Mun, Ting Kau e Stoncutters ad Hong Kong,dove abbiamo fornito gli apparecchi d'appoggio e i dispositivi per la protezione dagli eventi sismici.
Come avete partecipato al congresso organizzato a Pechino dall'Ambasciata d'Italia?
È stata un'importante opportunità di confronto con i massimi studiosi sismologi italiani e cinesi. Abbiamo ascoltato con molto interesse gli studi più avanzati della ricerca internazionale e presentato le nostre soluzioni per la salvaguardia delle costruzioni dai rischi costituiti dai terremoti: L'obbiettivo comune è evitare le conseguenze catastrofiche degli eventi sismici come ha sottolineato il nostro ambasciatore a Riccardo Sessa. L'accoglienza ricevuta in Cina è stata molto calorosa, un segnale che il popolo cinese è ben disposto nei confronti delle tecnologie made Italy.
Quali sono i vostri futuri progetti sul mercato cinese?