Bologna, 17 mar. - Peggy Yu – sichuanese, laureata in letteratura inglese, un Master in finanza aziendale a New York grazie ad una borsa di studio americana – è la co-fondatrice di Dangdang, il più grosso sito online per la vendita di libri, dischi, Cd musicali e Dvd cinese; per intenderci, il contraltare giallo dell'americana Amazon. Yu è uno dei 'cervelli' cinesi affinatasi all'estero e ritornati in Patria a far fortuna grazie al boom economico cinese. Ed è un cervello con i tacchi a spillo. Hong Huang – anche lei poco più che quarantenne – viene descritta come una celebrità dai molti ruoli e come una donna scandalosa: è un'editrice (oltre ad iLook, ha creato le versioni cinesi di TimeOut e di Seventeen) una blogger popolarissima, l'ex moglie di un famoso regista - Chen Kaige - e la rampolla di una famiglia dell'alta diplomazia tradizionalista del Dragone. Dove sta lo scandalo in tutto questo? Nel modo in cui Huang, grazie o forse proprio a causa della sua educazione privilegiata - che include come sempre in questi casi l'istruzione in America - ha ribaltato le regole del gioco che impongono un decoro di facciata lanciando sul mercato editoriale cinese una vera bomba, ossia un'autobiografia ricca di dettagli sui suoi rapporti con gli uomini e la sua vita sessuale. Un best-seller immediato, il simbolo di una generazione di donne che abbatte tabù e di quanto la Cina al femminile stia cambiando. Xue Hue è stata per anni la conduttrice di un celebre talkshow per sole donne in Cina, un appuntamento radiofonico che ogni sera raccoglieva le voci delle ascoltatrici, con un pubblico composito che andava dalle mogli dei dirigenti di partito alle contadine che scrivevano dalle province remote. Il risultato una foto caleidoscopica di sofferenze e di ingiustizie, di matrimoni forzati, violenze sessuali, povertà, depressioni, prevaricazioni. Ha raccolto tutto questo in un libro, Good Women of China, che viene ritenuto dalle donne della buon borghesia cinese un pezzo della storia della loro evoluzione verso la libertà femminile. Peccato che nelle campagne non molto sia cambiato, però. Wu Yi - che è stata Ministro per il Commercio Estero e per la Cooperazione Economica, Ministro della Salute (durante il duro periodo della SARS) ed anche uno dei quattro vice Premier fino al 2008 -, è il simbolo di come l'impegno politico da parte delle donne sia stato partecipe e interessato fin dai primordi del partito comunista moderno. Detta la lady di ferro, è stata considerata dalla rivista americana Forbes, un paio di anni fa, la seconda donna più potente del mondo dopo Angela Merkel. Lady di ferro e cervello di velluto. Zhang Xin, cinquant'anni da poco, è a capo di una delle imprese di costruzioni più importanti del Paese, ed è colei che ha permesso ad architetti come Ai Weiwei , Riken Yamamoto e Patrik Schumacher di creare la nuova faccia di Pechino. Un'innovatrice che non ha paura di rischiare guardando al futuro. Esempi – eclatanti – di donne diverse tra di loro per la multiforme e sfaccettata realtà dell'universo femminile cinese, le citate sono femmine con tacchi ma anche cervello a spillo! A nessuna di loro viene richiesto di essere bella, giovane e sempre disponibile: si tratta di donne che con la loro intelligenza, con la loro competenza, hanno intrapreso carriere senz'altro impegnative, arrivando a ricoprire incarichi importanti grazie alle loro capacità. E nient'altro. Anche in una società per certi versi maschilista come quella cinese, il sesso forte non è più così forte e la crisi d'identità dell'uomo comincia fin dall'infanzia. I ragazzi cinesi vivono una crisi educativa, fisica, psicologica e sociale. Il figlio maschio è colui che resta nella famiglia d'origine e che si farà carico dei genitori, mentre la figlia si sposerà ed entrerà in un diverso nucleo. "Grazie" alla politica del figlio unico, molte famiglie hanno quindi fatto ricorso all'aborto selettivo per scongiurare la nascita di una femmina e garantirsi così la discendenza maschile. Risultato? Oggi, a differenza del resto del mondo, la popolazione cinese è composta in maggioranza da uomini, ma che uomini? Le eccessive attenzioni dei familiari adulti rendono i "principini" - ossia i figli unici che catalizzano affetti e speranze di due genitori e quattro nonni - meno indipendenti, più deboli e incapaci di affrontare frustrazioni e delusioni rispetto alle generazioni passate. Insomma, tradiscono le aspettative, mentre le femmine - brillanti, docili, piene di risorse e disinvolte - eccellono dal punto di vista accademico e sono adorate dagli insegnanti, ma il problema non è solo accademico: i maschi sono anche più esposti delle femmine ai disordini psicologici come dislessia, deficit dell'attenzione e autismo ed è più facile che diventino tossicomani o commettano crimini. In Cina – ma per la verità anche altrove - sono la famiglia, la scuola e la cultura pop – che diffonde modelli poco virili - ad aggravare ulteriormente il problema. E piccole donne, crescono!
La classifica di Forbes di cui si diceva, lista le cento donne che non si limitano ad essere ricche, bensì devono avere potere ed essere influenti. L'addizione di ruolo pubblico – ossia esposizione mediatica e peso finanziario – a ruolo economico – professione e potere di controllo di denaro – delinea la portata del potere, di queste donne. Ebbene, la prima citata quest'anno a non essere americana, è proprio una cinese ed altre quattro le fanno compagnia.
di Katia Gruppioni
Katia Gruppioni è responsabile marketing, comunicazione, relazioni internazionali e istituzionali per le aziende del gruppo del Sira Group (Italia, Cina, Russia, Romania). Pubblicista e saggista, esperta di Cina, membro del Comitato Scientifico di Osservatorio Asia.
La rubrica "La parola all'esperto" ha un aggiornamento settimanale e ospita gli interventi di professionisti ed esperti italiani e cinesi che si alternano proponendo temi di approfondimento nelle varie aree di competenza, dall'economia alla finanza, dal diritto alla politica internazionale, dalla cultura a costume&società. Giovanni Andornino cura per AgiChina24 la rubrica di costume&società.