Silvia Cortella, in arte Emma Re, in Cina è già una star. Dai teatri e locali italiani è approdata allo Stadio dei Lavoratori di Pechino, 90mila posti a sedere, dove si è esibita il 7 agosto del 2007, unica artista occidentale, per celebrare l'apertura dell'anno olimpico. Oggi è a tutti gli effetti l'ambasciatrice della musica occidentale in Cina ed assieme alla Universal, la sua casa discografica, sta legando due mondi artistici e discografici mai prima d'ora così vicini, tanto da essere l'unica artista occidentale ad esibirsi durante i Giochi. Tutto è iniziato una sera in un ristorante di Pechino, e Silvia in questa intervista ci ha raccontato come.
Da quanto tempo è famosa in Cina?
In realtà è un anno perché io ho fatto il primo concerto in Cina il 7 agosto 2007 e non ho pubblicato nessun album. Per ora è passato in Cina sulla televisione nazionale un mio video di una canzone che si chiama "I still believe" e poi la colonna sonora del serial televisivo di cinquanta puntate di Bruce Lee.
Ci può raccontare la sua storia?
La storia è quella che più o meno hanno riportato tutti i giornali: sono anni che canto e mi sono esibita prima negli Stati Uniti e poi in Italia, ho inciso diverse cose che mio padre, un imprenditore, si è sempre portato dietro in giro per il mondo. Una volta, in Cina, mio padre ha chiesto di mettere il mio cd in un ristorante, per far sentire ai clienti come cantavo; ad un altro tavolo dello stesso ristorante c'era il direttore della televisione di Pechino, mister Wong, che è anche compositore e musicista, che ha sentito una voce diversa e ha chiesto chi fosse la cantante e così gli hanno detto che il cd gliel'aveva dato mio padre. Mister Wong e mio padre si sono subito presentati e conosciuti; mister Wong ha detto che era rimasto molto colpito dal mio modo di cantare, ha voluto sentire altre cose e poi da lì ha chiesto il mio curriculum assieme ad alcune mie registrazioni. Si è subito innamorato artisticamente del mio progetto, tanto da invitarmi ad aprire l'anno olimpico nel 2007 allo Stadio dei Lavoratori a Pechino.
Secondo lei, ci sono differenze tra il mercato musicale italiano e quello cinese?
Si, diciamo che il nostro mercato discografico è internazionale, mentre il loro è prettamente cinese. Essendo i cinesi profondi cultori della propria tradizione musicale, è molto difficile riuscire ad entrare nel loro mercato come occidentale, per questo per me è stato un grande onore farne parte: ero l'unica occidentale, c'erano dei grandi cantanti coreani e cinesi ed Emma Re.
Qual è stata la risposta del pubblico?
Quando una cosa piace è sempre un entusiasmo, io credo che la sensibilità e le emozioni uniscano davvero tutto il mondo, quindi se la musica ha questo potere di essere compresa indipendentemente dalla lingua questo vuol dire che… è una cosa bella, con un certo trasporto. Comunque il pubblico risponde, io ho sempre avuto questo tipo di reazione qui in Italia, anche se davanti a una quantità di pubblico minore, avendo sempre frequentato teatri o locali di musica dal vivo. Allo Stadio dei Lavoratori ho cantato davanti a 90mila persone, ma l'entusiasmo era lo stesso.
Quindi la reazione dei cinesi, nonostante lei fosse europea, è stata ugualmente positiva…
Anzi, era divertente perché canticchiavano la prima canzone che ho portato, che era in italiano, e c'è un ritornello molto semplice che dice solo poche parole: "tu sei di me". Quando sono scesa dal palco tutti cantavano "tu sei di me" , ed è stato molto divertente, chissà che non possa essere un modo per aprire un legame tra la lingua italiana e il popolo cinese.
Lei ha scritto anche canzoni in cinese?
Ho tradotto due mie canzoni, una in italiano e una in inglese in cinese, anzi, non le ho tradotte io, ma le ha tradotte Alessandra Semeraro, una studentessa della Sapienza di Roma che si sta laureando in cinese ed ha una grande sensibilità musicale: ha tradotto e adattato i miei testi in lingua cinese ed io ho inciso due singoli.
Canta più spesso in italiano, in cinese o in inglese? In base alle lingue, qual è la reazione del pubblico?
Te lo dirò quando torno. Non ho mai cantato in cinese in pubblico, la prima volta sarà durante le Olimpiadi, canterò queste due canzoni in cinese e poi vediamo come rispondono. Ho canticchiato il ritornello in un ristorante cinese insieme ad alcune ragazze cinesi e hanno capito benissimo quello che dicevo, questa per me già è stata una vittoria. Cantavano anche loro questo "sei di me" che in cinese si dice "ni shi wo de", lo cantavamo tutti in coro, quindi non ci sono proprio barriere.
Si esibirà all'apertura delle Olimpiadi?
Precisiamo subito, riguardo la cerimonia di apertura, ci sono state delle lunghe trattative in corso, bloccate poi a causa della tragedia del terremoto: durante quelle lunghe settimane di lutto chiaramente non si è parlato di spettacoli e cose del genere. Io credo che la cerimonia di apertura sarà prettamente cinese, non credo che ci sarà spazio per la musica occidentale nella cerimonia di apertura ufficiale. Io sono stata invitata a diversi festeggiamenti delle olimpiadi, ad eventi musicali non istituzionali, quindi l'apertura dell'8-8-08 alle 8 e 08 sarà un evento istituzionale, mondiale, olimpico, più sportivo e culturale che concertistico e musicale. Io sarò l'unica esponente occidentale in tutti quei festeggiamenti musicali che ci saranno in Cina, nelle diverse trasmissioni, nella prima rete nazionale cinese, e poi tengo moltissimo a due grandi concerti all'interno di casa Italia davanti agli ambasciatori e alla nostra squadra olimpica.