IN CINA, IL GRAND TOUR DEGLI ITALIANI
di Andrea Marcelloni*
In Cina
Il Grand Tour degli italiani verso il Centro del Mondo 1904-1999
a cura di Danilo Soscia
prefazione di Renata Pisu
Edizioni ETS, 2010
€ 19,00
Roma, 05 nov. - Se la settimana scorsa vi ho parlato di Marco Polo, che con il resoconto del suo viaggio in Asia ha influenzato numerosissimi esploratori partiti dopo di lui (a cominciare da Cristoforo Colombo), questa volta non potevo non parlarvi di un testo che propone alcuni brani scritti proprio da chi il viaggio in Cina lo ha compiuto, anche se molto tempo dopo, sulla scia del mercante veneziano, da molti considerato il primo europeo ad aver esplorato l'Asia.
Si tratta di “In Cina. Il Grand Tour degli italiani verso il Centro del Mondo 1904-1999”, curato da Danino Soscia e pubblicato da ETS nel 2010. Il testo raccoglie alcuni brani ritenuti più significativi tra i resoconti dei viaggi compiuti durante il Novecento da autori, giornalisti, scrittori e poeti italiani. L'idea è molto affascinante ed anche il prodotto finale merita attenzione e interesse. Grazie ad un lavoro scrupoloso, infatti, possiamo quasi leggere un unico “romanzo di viaggio” che ci porta a conoscere un universo che fino all'inizio del XX secolo era praticamente sconosciuto.
Perché, come ci ricorda lo stesso Soscia nell'introduzione, “in Occidente per oltre due millenni quella regione del mondo è coincisa con ciò che di essa avevano scritto mercanti, militari, missionari, esploratori e poi, in ultimo, i viaggiatori di professione. Per secoli la più vera immagine dell'Oriente, al di là delle fantasie convenzionali dei poeti e dei novellatori, è rimasta essenzialmente legata al Milione”.
Dunque per secoli la Cina è stata lontana non solo geograficamente ma soprattutto nelle conoscenze reali che si avevano di questo paese, con un conseguente aumento della confusione di nomi, luoghi, regioni e dinastie. All'inizio del secolo scorso, tuttavia, la produzione letteraria italiana ha cominciato ad arricchirsi di nuove informazioni. La Cina all'improvviso non era più un oggetto misterioso, ma qualcosa che finalmente poteva essere visto e raccontato. Ed è quello che hanno fatto molti giornalisti ed inviati di testate e quotidiani italiani già a partire dal 1900, quando ad esempio Luigi Barzini, giovane reporter del “Corriere della Sera”, fece da corrispondente durante la Rivolta dei Boxer, fino ad arrivare ai recenti reportage di Renata Pisu, autrice anche della prefazione al libro. In mezzo, scritti e racconti di autori e poeti, arrivati in Cina per ragioni diverse ma con un unico obiettivo: raccontare cosa vedevano.
Il libro è suddiviso in ventuno capitoli che seguono un rigoroso ordine cronologico. Ventuno personaggi diversi, ognuno con il suo modo di vedere le cose ed con la propria idea di Cina. Tra questi, oltre ai nomi già citati, segnalo Franco Fortini, Carlo Cassola, Curzio Malaparte (che intervista Mao Zedong), Carlo Levi, Gianni Rodari, Edoarda Masi e Tiziano Terzani. All'inizio di ogni capitolo, è presente anche un breve cappello sull'autore, la sua storia ed il suo rapporto con il paese asiatico. Interessante anche la bibliografia finale sulla letteratura di viaggio degli italiani in Cina (1900-2000), realizzata dal curatore sulla base di due specifiche discriminanti: l'espressa dimensione reportageriale del testo e la predominanza del viaggio all'interno del testo rispetto ad altre finalità di carattere scientifico, politico o culturale.
Vi aspetto in libreria.
L'autore
Danilo Soscia (Formia, 1979), studioso di letteratura di viaggio. a esordito nella narrativa nel 2008 con Condòmino (Manni). È stato redattore del quotidiano Pisanotizie.it.
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
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