Di Adolfo Tamburello
Napoli, 4 lug. - Paola Vergara Caffarelli, annoverata fra i Maestri d'archeologia e arti orientali delle Università di Genova e Roma La Sapienza, ha ultimamente raccolto il merito d'aver compiuto un brillante curriculum di studi, ricerca, insegnamento e collaborazione con l'Università degli Studi Internazionali di Shanghai e altre istituzioni cinesi, pertanto è onorata dai Dipartimenti di quelle Università e del Museo Guimet di Parigi col patrocinio del volume illustrato in copertina comprensivo di una sua bio-bibliografia. Lo pubblica in elegante veste l'Officina di Studi Medievali e lo presentano Pierfrancesco Fedi e Maurizio Paolillo con le premesse di Francesco Surdich e Gilles Béguin e altri prefattori anche cinesi sull'operosità espletata dalla nostra studiosa in Cina in qualità di direttrice dell'Ufficio culturale del Consolato d'Italia in Shanghai in ambito di promozione locale di mostre d'arte italiana.
Il volume accoglie quasi una quarantina di autori fra italiani e stranieri con testi per lo più in italiano (ma anche in inglese e francese). I curatori hanno raccolto i contributi in sezioni, la cui prima con le due che seguono, a cura di Fedi, titola "Tra Ovest ed Est: riflessioni su alcuni aspetti artistici dal Mediterraneo all'Estremo Oriente": il lettore sinologo o interessato alla Cina vi trova di vivo interesse per collegate riflessioni "La fenice in Egitto dal periodo faraonico al cristianesimo" di Loretta Del Francia Barocas e di Marco Guglielminotti Trivel "Note su un particolare iconografico delle immagini del Buddha in Asia Orientale".
Fra i contributi per "Ricerche e metodologie archeologiche in Asia" Carlo Varaldo ragguaglia su "Le missioni di archeologia medievale dell'Università degli Studi di Genova in Medio ed Estremo Oriente" e Fabrizio Benente su "Le missioni archeologiche dell'Università di Genova ad Olon Sume (Mongolia Interna) e presso il Tempio della Croce (Fangshan)". Completa la sezione lo studio archeologico-epigrafico di Pier Giorgio Borbone "An Onggud Gravestone in the Musée Guimet, Paris, and its Inscription".
La sezione successiva, "Il viaggio veicolo di fede, arte e cultura: testimonianze dall'Europa all'Asia Orientale", comprende di Gabriella Airaldi "Genovesi e Veneziani sulle vie dell'Oriente" e di Francesco Surdich "I viaggi nel Kashmir, nel Piccolo e Medio Tibet e in Turkestan di Osvaldo Roeiro dei Marchesi di Cortanze (1853-1875)".
Si arriva alle sezioni specifiche sull'Estremo Oriente: "Antico Tibet: architettura ed arte", "Antica Cina: architettura ed arte" e "Cina contemporanea", a cura di Paolillo, intervallate da quella su "La Cina e l'altro: interscambi e confronti con la civiltà cinese", curata ancora da Fedi.
Tibet e Cina, dunque, campeggiano, e i saggi, tutti di qualificati studiosi giovani e meno giovani, offrono letture di sicuro aggiornamento sulle ricerche svolte e in corso: un quadro di fine e inizio millennio. I saggi sono ben 24, compresi i due dei curatori qui in veste di autori di due scritti in un certo senso complementari: l'uno, di Paolillo, sull'estetica del chan e la sua concezione del giardino, l'altro, di Fedi, sulla nostra concezione del sublime letta attraverso la pittura cinese di "monti e acque".
L'arte e l'architettura buddhiste, esplorate per il Tibet nelle loro complesse articolazioni dai saggi di Gilles Béguin, Philip Denwood, Franco Ricca, Massimiliano A. Polichetti, Maria Laura Di Mattia, Elena De Rossi Filibeck, ci sono avvicinate da Erberto Lo Bue con la proposta rilettura delle annotazioni che ne dette nel primo Settecento il missionario gesuita Ippolito Desideri.
Anche per la Cina la parte principale della sezione è dedicata alle arti buddhiste: la loro penetrazione attraverso l'evoluzione "Dallo stupa indiano alla pagoda", del saggio a due mani di Luigi Gazzola e Yang Hui e sulle "Importazioni e invenzioni dell'arte buddhista in Cina nel V secolo ", nel quale si sofferma Nicoletta Celli prendendo in esame "la grotta 169 di Binglingsi", mentre con "Le grotte di Dunhuang" Alida Alabiso ci invita a ripercorrere i loro "mille anni di pittura buddhista" cinese. Arti e architetture sacro-profane sono approfondite dal saggio di Alberto Di Ciccio sul valore della seta come status symbol in progressiva conquista del mondo sinizzato e da quello di Dionisio Cimarelli su "Le sculture del Mausoleo di Ming Zuling a Xuyi".
Le arti Ming (1368-1644) dischiudono, come noto, agli intensificati contatti con le arti europee e ai tanti artisti italiani che operarono in suolo cinese. Di Giuseppe Castiglione e del suo tirocinio a Genova fra i gesuiti prima della partenza per la Cina tratta il saggio di Lauro Magnani. Densa la parte riservata alla chinoiserie: Lucia Caterina sugli "Acquerelli cinesi nella Biblioteca Reale di Torino", "L'interesse per le chinoiseries nella cultura di un gentiluomo genovese fra Sei e Settecento"di Carla Casalone Musso e "Lacca e sandracca: le lacche orientali e di imitazione negli arredi del XVIII secolo" di Maria Grazia Chiapponi. Il collezionismo europeo è il tema di Luisa E. Mengoni "In the Shadow of George Eumorphopoulos: Collecting early Chinese Ceramics at the Victoria and Albert Museum (1909-1939), ripreso e allargato all'Occidente in genere e alla critica d'arte cinese, nell'ultima sezione sulla Cina contemporanea, da Monica De Matte in "The Influence which Western Critics and Collectors have had on Chinese Art from 1990 to 2005".
In ambito d'architettura contemporanea "Tre chiese cattoliche di Shanghai" impegnano Luigi Novelli nell'illustrare altrettante "soluzioni diverse di architettura mista tra Cina e Occidente". Rimangono infine da citare tre saggi sulla fotografia cinese: di Marco Meccarelli "New Perspectives about the Origins of the Photography and Western Research in China", di Antonella Flaminii "What about the Beginning of Western Photography in China? A new Approach" e di Alessandra Melis "Foto di famiglia in Cina, specchio dei mutamenti politici e sociali dal 1911 ad oggi".
Chiudono l'opera gli Abstracts e il corpo riunito, saggio per saggio, delle illustrazioni a colori.
04 LUGLIO 2016
*Adolfo Tamburello già professore ordinario di Storia e Civiltà dell'Estremo Oriente all'Università degli Studi di Napoli 'L'Orientale'.
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