(AGI) - Brescia, 17 lug. - Crescono i disturbi della tiroideanche nel sesso maschile, guadagnando il secondo posto dellemalattie endocrine dopo il diabete per numero di casi con500mila pazienti solo in Italia. Le forme subcliniche anche neimaschi aumentano il rischio di fratture ossee, cosi' comesottolineato anche da una metanalisi pubblicata su JAMA. E' lanotizia emersa a margine del Congresso Cuem (Clinical update inEndocrinologia e metabolismo) che si e' svolto a Bresciadurante la sessione dedicata alle patologie tiroidee,generalmente appannaggio del sesso femminile. La ricerca hapreso in esame oltre 70mila uomini, al 5,8 per cento dei qualie' stata riscontrata una forma subclinica di ipotiroidismo e al3,2 per cento ipertiroidismo subclinico, quelle condizioni incui i valori ormonali sono al limite della patologia. "Lostudio, che ha preso in considerazione un numero pari di uominie donne ha mostrato che un basso livello di TSH (l'ormonetireotropo, prodotto dall'ipofisi anteriore che regola laproduzione tiroidei T3 e T4) e una tiroide che tende afunzionare troppo sono associati ad un piu' alto rischio difratture d'anca e vertebrali, il doppio del rischio deisoggetti con valori tiroidei normali", ha spiegato AndreaGiustina, Ordinario di Endocrinologia presso l'Universita' diBrescia e presidente del Congresso. "La relazione tra ormonitiroidei e fragilita' ossea e' data da un aumento del turn-overosseo causato anche da un lieve eccesso di ormoni tiroideicircolanti", ha aggiunto. Un basso livello di TSH e' associatoad un rischio di 1,6 volte superiore di fratture d'anca e di1,9 volte per tutte le ossa. Mentre i soggetti con una tiroidepigra non sembrano avere aumentato rischio di fragilita'scheletrica. Buone notizie invece per quel che riguarda inoduli tiroidei, la maggior parte sono benigni e molti possonoessere tenuti sotto osservazione senza necessita' ditrattamento. "I noduli sono un evento molto frequente nellapopolazione generale e interessano dal 30 al 50 per cento dellepersone", ha spiegato il Sebastiano Filetti. "Nella maggiorparte dei casi non danno disturbi e vengono scoperti durantecontrolli casuali. Di questi, l'80 per cento - ha proseguito -sono formazioni benigne, il 16,5 per cento hanno un profiloindeterminato da sottoporre quindi ad ulteriori controlli esolo il 3,5 per cento presentano un sospetto di malignita'".