(AGI) - Roma, 1 apr. - In un caso di autismo su tre, da ora e'possibile individuare la causa dell'autismo, spalancando cosi'la strada alla messa a punto di terapie personalizzate. Unpasso avanti importante, che si sta compiendo grazie alprogetto di ricerca europeo del Consorzio EU-AIMS, nel qualel'Italia e' tra i capofila con l'Unita' di ricercadell'Universita' Campus Bio-Medico di Roma diretta da AntonioPersico, docente di Neuropsichiatria Infantile e direttore delLaboratorio di Psichiatria Molecolare eNeurogenetica."Utilizzando una tecnica innovativa, conosciutacome Array-CGH, ossia Comparative Genomic Hybridization,abbiamo studiato 200 famiglie, individuando nel 30 per centodei casi la causa certa o altamente probabile del disturbo.Questo consentira', in tempi forse piu' rapidi del previsto, dimettere a punto cure personalizzate", annuncia Persico inoccasione della Giornata Mondiale per la consapevolezzadell'Autismo. "Grazie all'Array-CGH - ha continuato - possiamoindividuare in laboratorio cancellazioni e duplicazioni delDNA, spesso alla base dei disturbi, con una precisionecinquecento volte superiore a quella della tradizionale mappacromosomica". A questa mappatura del genoma particolarmentedettagliata seguira' presto l'attivita' di sequenziamentopresso il Laboratorio del Centro 'Mafalda Luce' per i DisturbiPervasivi dello Sviluppo di Milano. Il sequenziamento del DNAe' un processo che permette, a sua volta, di verificare lapresenza di eventuali "errori" nelle informazioni checompongono il codice genetico del soggetto. Con i fondiraccolti con la Campagna del 2013 e' stato possibile acquisireun apparato di "Eye Tracking" per seguire lo sguardo deipiccoli pazienti ed e' prossimo, grazie alla raccolta solidaledello scorso anno, l'acquisto dei kit di reagenti necessari perl'uso del sequenziatore di DNA di prima generazione e delloscanner per Array-CGH, gia' in dotazione al Centro 'MafaldaLuce'. Scopo della Campagna 2015 sara', invece, l'acquisto diun sequenziatore di DNA di seconda generazione, l'unico ingrado di definire la causa dell'autismo in quel 70 per cento dipazienti nei quali le tecniche attualmente disponibili non sonoin grado di identificare una causa certa di malattia.