(AGI) - Washington, 28 ott. - E' possibile che alcuni criminaliabbiano la violenza nel proprio Dna. Uno studio del KarolinskaInstitutet in Svezia ha scoperto l'esistenza di due geniassociati alla tendenza a compiere crimini violenti. Irisultati, pubblicati sulla rivista Molecular Psychiatry,suggeriscono che almeno il 4-10 per cento di tutti i criminiviolenti in Finlandia possono essere attribuiti a persone chehanno questi geni. Lo studio, che ha coinvolto quasi 900detenuti in Finlandia, e' il primo ad aver esaminato ilpatrimonio genetico di cosi' tanti criminali. Ogni detenuto e'stato associato a un profilo specifico in baso al criminecompiuto, qualificandoli come "violenti" o "non violenti".L'associazione tra geni e comportamento precedente e' risultatopiu' forte del 78 per cento in chi e' rientrato nel profilo di"criminale estremamente violento". I detenetuti rientrati inquesto gruppo avevano commesso un totale di 1.154 omicidi,omicidi preterintenzionali, tentati omicidi o percosse. Ungruppo di 114 detenuti che ha replicato il reato ha commessoalmeno un omicidio. Ebbene, quasi tutti hanno presentatolivelli basi del gene MAOA, che studi precdenti hannoribattezzato come "gene del guerriero" a causa del suo legamecon il comportamento aggressivo. Una carenza dell'enzima chequesto gene controlla potrebbe tradursi in un'iperattivita'della dopamina. L'altro gene che potrebbe essere collegato aicrimini violenti e' caderina 13 (CDH13), gia' precedentementeassociato alla tendenza ad abusare di sostanze stupefacenti eall'Adhd. La maggior parte di tutti gli individui checommettono gravi crimini violenti in Finlandia lo fa sottol'influenza di alcol o droghe. Tuttavia, secondo i ricercatori,per il momento le informazioni genetiche di una persona nondovrebbero influire in tribunale. "Ci sono molte cose chepossono influire sulla capacita' mentale di una persona", hasottolineato Jari Tiihonen,a utore dello studio. "L'unica cosache conta e' la capacita' mentale dell'individuo . hacontinuato - di capire le conseguenze di quello che lui o leista facendo e se l'individuo e' o meno in grado di controllareil proprio comportamento". .