Sorridenti, in camicie a maniche corte e shorts, abbronzati e appena arrivati nel paradiso dei ricchi alle Bermuda dopo sette anni di Guantanamo. I quattro uiguri, parte dei 17 cinesi musulmani catturati in Afghanistan e Pakistan nel 2001 dopo l'attentato alle Twin Towers, passati dalla persecuzione alle accuse di terrorismo e rinchiusi nel carcere cubano, sono sbarcati da una settimana nell'isola di San George, resort paradisiaco dell'Atlantico e appaiono oggi su tutti i quotidiani americani e britannici. "Per la prima volta ieri ho nuotato nell'oceano. E' stato il piu' bel giorno della mia vita" ha detto il 32enne Salahidin Abdulahat il cui sorriso per la sabbia dorata, l'azzurro del mare e la lussureggiante vegetazione ha cancellato dagli occhi anni di deserto, di polvere e di inferno dietro le sbarre. Un nuovo capitolo della loro odissea che si e' aperto, per Salahidin Ablehet, Abdulla Abduqadir (30 anni), Helil Mamut (31) e Abikim Turahun (38) inaspettatamente giovedi' scorso quando, scortati da una missione diplomatica Usa, sono arrivati alle Bermuda, Paese che ha deciso di accoglierli su richiesta degli Usa in procinto di chiudere Guantanamo. Hanno ripreso i loro veri nomi cinesi dopo aver per anni utilizzato solo degli pseudonimi mentre fuggivano dalla provincia di Xinjang, nella Cina occidentale, per approdare in Afghanistan. E poi ancora in Pakistan per sfuggire alle bombe americane.
Ora la storia gli ha regalato inaspettatamente un sogno: quello di rimanere nel paradiso dei ricchi e aprire forse un giorno un ristorante di cucina Uiguri. Alloggiati a spese del governo Usa per il momento i quattro lavoreranno in un programma governativo per stranieri e aspetteranno con ansia e incertezza il via libera del governo al loro trasferimento, dopo che la Gran Bretagna e' entrata in polemica con gli Usa per non aver ricevuto nessuna richiesta ufficiale per l'ospitalita'. "Quando non c'era nessuno che ci voleva e tutti avevano paura di noi, le Bermuda ci hanno accettato" ha detto Abdulgadir. "Abbiamo ora un sol nemico che e' la Cina" ha detto Turahun - ci hanno torturato e uccisi, vecchi, donne uomini bambini". Nel 2006 l'Albania accetto' di ospitare cinque uiguri ma si rifiuto' poi di prenderne altri. "Il nostro obiettivo e' di farli restare" ha detto un inviato del governo delle Bermuda incaricato di occuparsi dei nuovi residenti. Non gli sara' permesso di andare negli Usa, come da accordi presi con il governo statunitense. Ma per ora, presi dal mare, dalla pesca, dai fiori, dai frutti tropicali e dai gelati, gli Uiguri di San George non ci pensano: non intendono interrompere il loro sogno.
Giugno 2009