(di Ugo Barbara)
Piu' felicita' che emozione "perche' l'emozione in musica gioca brutti scherzi". E' questo lo spirito con cui il jazzista siciliano diciannovenne Francesco Cafiso affronta il concerto per Barack Obama, unico italiano sul palco. Da sabato star del calibro di Beyonce e gli U2 si danno il cambio sul palcoscenico dell'Eisenhower Theatre in vista dell'"Obama Day" e tra gli spettatori alla vigilia dell'insediamento c'e' proprio lui, il presidente eletto. L'euforia di Cafiso, che ha iniziato a suonare a nove anni e a 13 era gia' in tournee con Winton Marsalis, e' palpabile. Intorno a lui, raggiunto telefonicamente a Washington, si accavallano le voci degli altri musicisti che lo salutano con entusiasmo.
Emozionato?
"Sono felicissimo, ma non voglio cedere all'emozione, perche' l'emozione nella musica gioca brutti scherzi. Voglio stare calmo, godermi la serata, fare bella musica e stare bene in mezzo a tanta gente".
Dalla provincia di Ragusa a Washington per suonare davanti al presidente e' un bel riconoscimento a soli 19 anni.
"E' questa la grandezza dell'America. Il fatto che un ragazzo siciliano venga a suonare con i piu' grandi jazzisti del Paese davanti al presidente e che nessuno se ne stupisca".
Ti entusiasma di piu' suonare insieme a tante star o esibirti davanti a un presidente.
"Entrambe. Gia' il fatto di essere sul palco con Marsalis e' un'esperienza bellissima e con la presenza di Obama diventa una grande occasione per me e un modo per dimostrare che la musica non ha cultura e non ha eta'".
Gennaio 2009