La “Gioconda” di Leonardo non sarebbe Monna Lisa Gherardini. E' quanto emerge dagli studi di Lillian Schwartz, Renzo Manetti e Alessandro Vezzosi appena pubblicati in volume da Polistampa. Quando l'artista e studiosa americana Lillian Schwartz dimostro', nel 1987 - si legge in una nota - che i lineamenti del volto di Monna Lisa e quelli dell'autoritratto di Leonardo erano al computer perfettamente sovrapponibili, la notizia fece il giro del mondo. Nonostante la rivelazione abbia sconvolto interi studi sull'opera di Leonardo, il lavoro della Schwartz non e' stato mai pubblicato in edizione internazionale. La sua teoria, comprovata da molte elaborazioni al computer e da una dettagliata e puntuale analisi, e' oggi finalmente pubblicata in italiano e inglese da Polistampa nel volume Monna Lisa. Il libro prende spunto dal convegno organizzato nel 2006 dalla Provincia di Firenze, in cui
L'importante tesi a cui giunsero fu che
Il libro, attraverso la lettura e il raffronto di questi tre saggi, si offre cosi' al giudizio e al vaglio dei lettori che potranno mettere a confronto le varie tesi, oltre ad avere l'opportunita' di conoscere in modo completo il lavoro di Lillian Schwartz, qui presentato attraverso numerose riproduzioni a colori e le suggestive sovrapposizioni che confermano la coincidenza dei due volti.
Settembre 2007