Esseri umani che diventano, loro malgrado, l'oggetto di desiderio dei loro cugini quadrumani. Come ne "Il Gorilla", il brano del chansonnier transalpino Brassens ripreso e portato al successo in Italia da Fabrizio De Andre'. Se nella celebre canzone un malcapitato giudice viene brutalizzato da un gorilla ansioso di liberarsi dal pesante fardello della verginita', in Kenya i "cercopitechi vervet" dimostrano invece una spiccata predilezione per gli esemplari di sesso femminile della razza umana.
Nel paese africano questi primati sono una specie protetta, ma nella cittadina di Nachu ad essere in pericolo sono le donne, assediate da alcune centinaia di scimmie assatanate. Da giorni questo esercito distrugge raccolti, uccide il bestiame e attacca le donne poste di guardia ai campi. Tanto che, racconta la Bbc, un deputato locale, Paul Muite, ha chiesto urgentemente alla protezione animale di intervenire. Ma l'appello ha suscitato ilarita' in Parlamento quando l'onorevole ha raccontato come le scimmie importunano le donne.
Gli esemplari maschi dei cercopitechi inseguono le contadine titillandosi i genitali in modo allusivo. Secondo la protezione animale keniota, e' la prima volta che scimmie tentano una comunicazione con gli umani con questa gestualita'. Le contadine di Nachu le hanno provate tutte per distogliere l'attenzione di questi primati - anche vestendosi da uomo - ma senza successo. Anche le trappole, il cibo avvelenato e le 'ronde' non hanno avuto alcuna efficacia dissuasiva. Per salvare il salvabile nei campi e' stato deciso di anticipare il raccolto, ma le scimmie approfittano dell'assenza dal villaggio per saccheggiare dai magazzini mais, patate e fagioli. Fermo restando che in quanto specie protetta, i cercopitechi vervet non possono essere uccisi.
Agosto 2007