È un film collettivo, che dà voce a quei bambini invisibili di cui le cronache non parlano, e consente di comunicare le loro storie e i loro sentimenti.
Allo stesso tempo però, si tratta di un progetto concreto per l'infanzia e per la lotta alla malnutrizione infantile in Africa.
Si rivolge infatti a tutti quei bambini e quegli adolescenti privati dei loro diritti dallo sfruttamento e dalle guerre, che soffrono la fame o che non hanno mai avuto accesso all'istruzione.
Il progetto è stato realizzato da otto grandi registi e ognuno di loro ha raccontato una storia, mettendo in luce le condizioni di bambini provenienti da diverse parti del mondo. Filo conduttore che lega le storie è il disagio.
L'episodio di John Woo, ad esempio, racconta la Pechino moderna, dove ci sono molti bambini poveri che possiedono, però, un forte senso di dignità e un carattere forte.Lo strumento cinematografico è stato scelto per l'immediatezza con la quale raggiunge lo spettatore. In questo modo è in grado di aumentare il livello di consapevolezza ed attirare l'attenzione su quei bambini rimasti finora inascoltati.
Scopo del film è di contribuire alla tutela dei diritti dell'infanzia, per cui si impegnano organizzazioni come la PAM (programma alimentare mondiale) e l'UNICEF.