(AGI) - Palermo, 28 mag. - Stili di vita caratterizzatidall'uso di fumo, alcol e stupefacenti, ma anche da cattivaalimentazione, possono avere effetti negativi sullaferitilita'. Lo afferma Andrea Lenzi, direttore deldipartimento di Endocrinologia dell'universita' "La Sapienza"di Roma e presidente eletto della Societa' italiana diendocrinologia nel congresso svoltosi a Taormina (Messina). "Ilsistema riproduttivo -afferma Lenzi- e' regolato dagli ormoni edunque particolarmente vulnerabile alle interferenze endocrine.In diversi casi l'infertilita' e' infatti da ricondurre adendocrinopatie". Tra queste, nelle donne, l'ovaio policistico,l'amenorrea da stress, l'iperprolattinemia, il diabete, idistiroidismi e l'eccesso di glucocorticoidi. Negli uomini, ledisfunzioni testicolari associate a carenza di gonadotropine oall'alterazione nei livelli di prolattina e di cortisolo,l'ipertiroidismo e il diabete. Minacce alla vita riproduttivavenongo anche dall'obesita': "Il tessuto adiposo, -sottolineaLenzi- contrariamente a quanto si riteneva in passato, oggi e'considerato un organo endocrino a tutti gli effetti poiche'capace di produrre ormoni e di interagire con altri organiendocrini. L'obesita' e' dunque uno di quei fattorimodificabili capaci di influenzare la fertilita' in ambo isessi. Nella donna si associa ad alterazioni del ciclomestruale, ad aumentato rischio di aborti e di complicanze dinatura ginecologica, mentre nell'uomo l'obesita' e ilsovrappeso determinano un innalzamento della temperaturafisiologica dei testicoli, oltre che uno squilibrio degliormoni sessuali, che comporta conseguenze negative sullaspermatogenesi". Secondo l'endocrinologo, la fertilita' e'influenzata anche da molti fattori ambientali in grado dimodificare la funzione riproduttiva e il sistema endocrinoalterando specificatamente l'omeostasi degli ormoni sessuali etiroidei. Tra i fattori ambientali maggiormente chiamati incausa, vi sono gli interferenti endocrini. "Si tratta -spiegaAndrea Lenzi- di un ampio gruppo di sostanze che agisconoattraverso vari meccanismi. L'azione di tali interferentiendocrini sembra essere associata ad un incremento del rischiodi sviluppare malformazioni genitali, alcuni tumori, nell'uomoadulto alterazioni del liquido seminale, sterilita' e nelladonna alterazioni della puberta', del ciclo mestruale,dell'ovulazione e della fertilita'". Nell'ambito dei programmidi prevenzione della fertilita', la stretta sinergia tra laricerca scientifica e la multidisciplinarita' ha permesso diraggiungere traguardi impensabili solo fino a qualche anno fa.Lenzi cita il "successo delle tecniche di crioconservazione delseme e degli ovociti. Tali procedure -osserva- permettono dimantenere in uno stato quiescente e per un tempo indefinito lecellule e i tessuti prelevati da pazienti affetti da gravipatologie, quali ad esempio quelle neoplastiche, correlate asterilita' permanente o temporanea. La neoplasia puo' indurresia effetti diretti, causati dalla patologia stessa, cheindiretti, determinati dagli effetti negativi associati aitrattamenti (per esempio radio e chemioterapie), sullagametotogenesi maschile e femminile. Quindi lacrioconservazione rappresenta la possibilita' di preservare lafertilita' per quei pazienti che in passato sarebbero statiinesorabilmente condannati alla sterilita'". (AGI).