"Ci sono molte leggende su di me. Ed e' giunta l'ora di sfatarle". L'attesa per il nuovo film di Harry Potter (in uscita il 15 luglio) sfiora ormai l'isteria collettiva, e il protagonista Daniel Radcliffe ne approfitta per fare piazza pulita dei miti che lo circondano. Ecco quanto dichiara in un'intervista esclusiva concessa al settimanale "Sorrisi e Canzoni". "Ci sono vere leggende che hanno inventato su di me, e tutte assolutamente false. Mi aiutate a sfatarle? La prima e' quella delle minacce di morte. Mi avevano rifilato una guardia del corpo solo per proteggermi dai paparazzi, ma il giorno dopo scrissero che uno stalker assassino mi perseguitava. Poi hanno detto che mi facevo arrivare dal Belgio una birra distillata dai monaci di un convento. Che avevo chiesto ai soldati della SAS di portarmi fuori il cane. Che ero cresciuto di 25 centimetri in pochi mesi (magari ci fossi riuscito in due anni!). E persino che mi ero fatto fare una statua di me stesso da mettere in soggiorno!". Hanno scritto anche della sua vita sentimentale, delle sue cene con amici piu' o meno particolari, del suo essere un sex symbol. "Sex symbol io? Impossibile, con le donne sono terribile. Non so corteggiarle o flirtare. Cosi' l'incantesimo svanisce non appena mi incontrano. E' la sesta leggenda. Altro che notti folli...". Del resto si dice che nel vostro contratto ci sia una clausola che vi vieta di fare troppo tardi la sera. "Settima leggenda: assolutamente no. In effetti credo che sia illegale imporre il coprifuoco a qualcuno". Comunque Radcliffe pensa gia' al dopo-Potter, anche se ammette che "Harry mi manchera' moltissimo. E poi mi mancheranno la vita sul set e gli amici trovati in questi anni. Io, Emma Watson e Rupert Grint siamo cresciuti assieme e questo rendera' per sempre il lavoro sul set di Harry Potter un'esperienza diversa da tutte le altre". (AGI)