(AGI) - Astana, 21 mag. - (dall'inviato Maria Teresa Giammetta)Italia e Kazakistan "hanno una storia ventennale" di buonirapporti. E la vicenda Shalabayeva e' stata "una parentesi" acui seguira' il rilancio dei rapporti tra i due Paesi. A parlare e' l'ambasciatore italiano nel paeseeuroasiatico, Alberto Pieri che, in un'intervista all'AGI inoccasione dell'inizio dei lavori dell'Astana Economic Summit,ha mostrato ottimismo sulle relazioni bilaterali tra Roma eAstana. "Stiamo lavorando per un rilancio della nostracooperazione - ha detto Pieri - e mi sembra di trovaredisponibilita' da parte del governo di Astana, questo e' moltoimportante". Il caso della moglie del dissidente kazako che ha messo inimbarazzo il governo italiano sembra quindi non destare piu'preoccupazione in Kazakistan dove invece si riparla di'business', soprattutto in occasione dell'apertura del fioreall'occhiello di Astana, il Forum economico annuale chequest'anno apre le porte a circa 12mila delegati.
"Il Kazakistan e' un partnereconomico importante - ha spiegato Pieri - e' un fornitore dienergia, non solo per l'Italia ma anche per l'Europaoccidentale". Anche dal punto di vista politico - ha aggiuntoil diplomatico - e' un paese collocato in un area delicata comel'Eurasia, dove paesi come l'Afghanistan generano criticita' etensioni". Nel centro dell'Asia "il Kazakistan e' - ha aggiuntol'ambasciatore - un partner stabile e affidabile, riconosciutoda noi, dall'Ue e dagli Usa. La sua politica estera e' moltoaccorta ed e' volta ad avere buoni rapporti con tutti: Russia,Cina, Usa, Ue e i paesi confinanti". "La storia dellaShalabayeva - ha commentato Pieri - e' stata un'eccezione inuna storia ventennale di rapporti molto buoni". La presenza dell'Italia in Kazakistan parla attraverso leimprese dai grandi nomi e con i numeri. "Ci sono grandi impresecome Eni, Impregilo, Italcementi - ha affermato Pieri - maanche un enorme indotto caratterizzato da aziende di piccole emedie dimensioni, quelle che d'altronde costituiscono granparte del nostro sistema industriale". E sono proprie questeultime, ha spiegato l'ambasciatore "che cercano ora di coglierel'opportunita' del mercato". Il diplomatico ha ricordato gliultimi dati dell'Ice: "Nel 2013 il nostro export e' stato di730-740 milioni di euro, in leggero calo rispetto allo scorsoanno, ma si tratta di un calo fisiologico. Il nostro export e'sempre stato legato alle grandi commesse nel settorepetrolifero, o allo sviluppo di progetti giganteschi comequello del Kashagan". Il Kashagan, ha spiegato Pieri, "haconsentito all'inizio 2 miliardi di euro di commesse. Purtroppola produzione che era partita in maniera positiva consoddisfazione di tutti, raggiungendo quasi subito gli obiettiviprevisti, si e' interrotta - ha proseguito l'ambasciatore - per'falle tecniche'. Ancora adesso non e' ben chiaro cosa esuccesso e perche' e' successo". Pieri pero' e' convinto cheprima o poi il progetto e' destinato a ripartire. "E' stato unprogetto tribolato, forse il progetto piu' caro del mondo:quasi 50 miliardi di dollari investiti e non ha ancoraprodotto. E costera' ancora di piu' perche' ogni giorno chepassa mantenere un impianto del genere e' oneroso. Laproduzione e' stata rinviata piu' volte e tutte le vie diuscita sono state pensate, ci hanno lavorato i migliori espertidel mondo". "E' una situazione che non ha precedenti nelsettore dell'Oil and Gas - ha aggiunto Pieri - perche' ilpetrolio del Kashagan ha un altissima concentrazione di acidosulfidrico ed e' questo uno dei problemi maggiori delprogetto". "Ci vorra' tempo le le soluzioni - ha proseguitol'ambasciatore - ma e' un progetto fondamentale. Non so se aqualsiasi prezzo ma a prezzi alti si', conviene andare avanti,ne vale la pena".
Tra Italia e Kazakistan, anche sel'Oil and Gas e' destinato a rimanere un settore fondamentaleci sono tante altre realta' di interscambio commerciale chestanno nascendo. Molte opportunita' si aprono per altri campiindustriali del made in Italy tradizionale. "Oil and Gas restanel dna del sottosuolo e del Paese. Ma anche abbigliamento ecalzature sono settori che tirano molto. Anche gioielli,arredamento. In queste voci il peso del nostro export staaumentando sempre di piu'" ha spiegato Pieri. Una strada aperta, secondo l'ambasciatore, e' anche quelladel 'know how' delle imprese italiane: "Qui - ha spiegato - ilgoverno sta cercando di favorire il local content. Opportunita'importanti ci sono soprattutto nell'agro business dove la partekazaka ha dimostrato una disponibilita' a cooperare conl'Italia. Esportano quasi tutto ed e' un mercato in crescitacome consumatori. Il Pil pro capite del Paese ha superatoRomania e Bulgaria e si avvicina ad essere paese di mediosviluppo. E' come una piccola Russia, sta crescendo la classemedia e si sta sviluppando il settore del turismo. "Nel2012-2013 - ha proseguito l'ambasciatore - abbiamo aumentatodel 70% i visti". Tra i settori importanti su cui puntare anchequello della Green Economy. "Qui - ha detto Pieri - hannoavviato progetti interessanti. Noi potremmo cercare dipresentare imprese che lavorano nella biomassa, nellosmaltimento rifiuti, fornendo magari inceneritori. E' unsettore ancora vergine qui. E un salto nello svilupposostenibile per il Kazakistan significherebbe progresso". Intanto Astana si prepara, anche grazie all'Economic Forum,al suo prossimo appuntamento di immagine: l'Expo 2017. "hannoavuto contatti con noi e la nostra organizzazione" haraccontato l'ambasciatore ricordando che il Paese ha investitomoltissimo a Milano: il padiglione di Astana e' infatti costato11 miliardi di euro. (AGI)