Telecom diventa spagnola; Telefonica sottoscrive aumento 1,09 euro
CODACONS CHIEDE GARANZIE PER GLI UTENTI E DI ELIMINARE IL CANONE TELECOM. APRIRE GLI ORGANI DI GESTIONE AI PICCOLI AZIONISTI E AGLI UTENTI
La Telecom passa nuovamente di mano. Dopo essere stata svenduta dallo Stato ai privati, che in questi anni si sono arricchiti, senza fare gli investimenti seri sulla rete, nonostante gli italiani continuino a dover pagare il vecchio canone della Sip, ora la Telecom passa al gruppo spagnolo Telefonica.
Per il Codacons il problema non e' se una societa' e' italiana o straniera, quanto il fatto che questa societa' controlla il mercato della telefonia italiana in posizione di oligopolista, di price maker. La realta' e' che in questi anni, in nome della tanto sbandierata italianita', si sono calpestati i diritti dei consumatori e trasferiti i privilegi dell'ex monopolista pubblico all'oligopolista privato.
L'associazione di consumatori ricorda che, secondo gli ultimi dati disponibili contenuti nella relazione annuale 2013 dell'Autorita' delle Comunicazioni, Telecom Italia ha il 46,7% della spesa finale degli utenti di rete fissa e mobile (dato 2012), il 50,6% delle quote di mercato nei servizi a larga banda retail (dato del marzo 2013) ed il 64,6% degli accessi diretti alla rete fissa (dato dicembre 2012). Percentuale, quest'ultima, che in alcune regioni diventa bulgara: in Trentino siamo al 78,4%.
Ecco perche' il Codacons ora chiede precise garanzie per gli utenti.
Si chiede, ad esempio, di eliminare il canone Telecom, che al limite dovrebbe confluire allo Stato per finanziare la banda larga veloce e non certo arricchire gli azionisti spagnoli. Gli organi di gestione della nuova Telecom andrebbero aperti ai piccoli azionisti e agli utenti. Infine andrebbero eliminate le penali che pagano gli utenti quando abbandonano la compagnia telefonica, penali eliminate formalmente dalla prima lenzuolata Bersani ma rientrate dalla finestra sotto forma di spese, in realta' inesistenti.
24 settembre 2013