Nell'informativa resa dal ministro Danilo Toninelli sul crollo del ponte di Genova il titolare delle Infrastrutture, in un passaggio dell'intervento scritto, ha ribadito - parole già usate durante l'audizione in commissione - di aver subito "pressioni, interne ed esterne".
Subito dopo, NcI, FI, e Pd hanno chiesto al ministro di "fare i nomi" di chi gli ha fatto pressioni e di inviare "il resoconto del verbale dell'Aula" alla magistratura. Il presidente Roberto Fico ha spiegato che i "verbali sono pubblici", ma a quel punto è scoppiata la bagarre, con le opposizioni che hanno insistito sulla richiesta rivolta a Toninelli di fare nomi e cognomi.