"Cadevano giù a decine, alcune con i vestiti e i capelli in fiamme. Dissero che assomigliavano alle comete..."
Era il 25 marzo del 1911 quando 146 operai, di cui 129 donne, rimasero uccisi nell’incendio della Triangle Waist Company di New York, la fabbrica delle “shirtwaist”, le camicette bianche di moda tra le signore dell’alta borghesia. A perdere la vita soprattutto immigrate ebree tedesche e italiane, gran parte provenienti dalla Sicilia, molte delle quali fin troppo giovani. Bambine di 12-13 anni sottoposte a turni di lavoro di quattordici ore al giorno per sei dollari alla settimana. Per molti la strage delle Triangle è all'origine della Giornata della donna (anche se pare che non sia esattamente così).
A questa vicenda è dedicato NO NAME, il primo singolo della cantautrice siciliana FRANCESCA INCUDINE che non a caso esce il 5 marzo, nella settimana della Giornata della donna. Il brano anticipa l’uscita del suo secondo album, TARAKÈ, prevista per il 19 marzo (etichetta: Isola Tobia Label).
Il brano esce accompagnato da un video che porta la firma di Emanuele Torre che è riuscito con le immagini a rendere ancor più delicato questo racconto in musica di Francesca Incudine e Mariangela Vacanti, così rispettoso e sussurrato.
Ispirato al libro di Ester Rizzo “Camicette Bianche, oltre l’8 marzo”, questo brano raccoglie immagini, numeri, volti senza nomi di tante donne che affidarono le loro vite e le loro speranze ad una nave e alle acque di un oceano e in un attimo divorate dalle fiamme.
La strage della Triangle diede inizio al movimento sindacale Usa perchè le operaie morirono perché i padroni le avevano chiuse a chiave dentro la fabbrica per paura che rubassero o prendessero troppe pause: le donne si lanciarono dalle finestre - come unica via d’uscita - per scampare alle fiamme.