Chi è quell'uomo dall'elegante abito bianco e un televisore d'altri tempi al posto della testa che perseguita il protagonista del videoclip 'Istutachela?' Un indizio è nel titolo del brano cantato in una delle varianti della lingua sarda, ultimo lavoro dei 'Nur', band di cinque musicisti impegnati nel progetto Nemos, acronimo di 'Nur ethnic music original Sardinia' e termine sardo che significa 'nessuno'.
'Istutachela' vuol dire 'Spegnila' e l'invito riguarda la televisione, da cui il personaggio del videoclip è perseguitato: al supermercato mentre sceglie cosa comprare negli scaffali, al bar quando ordina un aperitivo, in un negozio di fumetti e persino durante la pizzata con gli amici e a letto con la moglie.
"Gente che parla e non dice niente. Gente che non sa e non sta zitta", cantano i Nur, con chiaro riferimento a quanto passa in tv e ai suoi eccessi. "Consigli dappertutto che mai ascolterò", si legge nei sottotitoli in italiano del brano che s'inserisce nell'obiettivo di recuperare la musica sarda coltivato dalla band nata da un'idea di Massimo Loriga (vox, sax, armonica, flauto, 'sulitu' e 'trunfa', due strumenti sardi), già componente dei Kenze Neke e degli Univited e di Daniele Cuccu, chitarrista dei Roots'n'Blues. La canzone ha sonorità tradizionali rivisitate con arrangiamenti e strumenti 'moderni'.
"No, non accenderla" è il tormentone del brano, un invito a riprendersi il proprio tempo e a non farsi ossessionare (e condizionare) dalle immagini, dalla pubblicità e dall'onnipresente programmazione televisiva. Una scelta che Loriga ha già fatto sua: il leader del gruppo non guarda la tv da tempo. Con lui nei video girato dal regista Francesco Deplano fra Cagliari e San Sperate compaiono Daniele 'QQ' Cuccu (chitarre, mandola, laud, sulitu e trunfa), Massimo Perra (organetto, fisarmonica, percussioni), Paolo Cocco (basso) e Giovanni Scano (batteria, cajon). Solo la fine del videoclip di 4 minuti e mezzo, on line su YouTube svela il mistero dell'inquietante uomo in bianco.