Conor O'Shea: "In Italia si fa poco sport nelle scuole. Cosa migliorare nella nazionale azzurra? La mentalità, la preparazione fisica e il sistema di gioco"
"Sono molto emozionato e anche molto onorato. Per me è una grande responsabilità essere allenatore della nazionale italiana. Domani con la partita contro l'Irlanda compiremo un altro passo per il nostro futuro". Lo ha detto all'AGI il ct azzurro, l'irlandese Conor O'Shea, ospite del Giuda Ballerino al Sina Hotel Bernini Bristol dove il Bord Bia (ente governativo per la promozione enogastronomica irlandese) e lo Chefs' Irish Beef Club hanno celebrato la partita Italia-Irlanda del T orneo Sei Nazioni in programma sabato 11 febbraio a Roma con lo chef Andrea Fusco. "La nazionale azzurra che ho trovato - spiega O'Shea - ha un grande potenziale ma dobbiamo cambiare mentalità. Credo che nei prossimi due-tre anni potremo farlo. Purtroppo abbiamo perso molte partite negli ultimi dieci anni - aggiunge - perciò dobbiamo cambiare mentalità e non lo potremo fare in una settimana: avremo biosogno di alcuni anni".
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Tre sono le cose da migliorare, secondo il ct azzurro: "La mentalità, il fitness (preparazione fisica, ndr) e il nostro sistema di sviluppo del gioco. Ma la mentalità da cambiare è la cosa più importante: dobbiamo passare da perdenti a vincenti. Tutto qua". In Italia il calcio è lo sport dominante, ma O'Shea non si sente di essere il ct di una nazionale 'minore'. "Anche in Irlanda e in Inghilterra il calcio è lo sport più importante", eppure la nazionakle di rugby è fortissima. "Il problema che c'è in Italia è che non si fa sport nelle scuole - spiega il ct azzurro -. Non parlo del rugby, ma proprio di attività sportive. In Irlanda e in Inghilterra si fa molto sport a scuola, in Italia dopo scuola. E' differente". Infine una battuta sull'alimentazione dei suoi atleti: "Il cibo in Italia è fantastico. Forse dovrebbero mangiare meno pane". In quanto a pronostici per Italia-Irlanda, O'Shea non si sbilancia: "Faremo del nostro meglio, come dico sempre. Vedremo".