R io de Janeiro - Voleva divertirsi, ha stravinto. La stella di Gregorio Paltrinieri illumina il cielo di Rio de Janeiro nell'ultima serata di gare del nuoto, per intenderci quella dell'ultima uscita ai Giochi di Michael Phelps.
Il 21enne carpigiano delle Fiamme Oro, dopo il messaggio mandato nelle batterie col miglior tempo, conduce una gara straordinaria, ai limiti della perfezione, stroncando la resistenza di tutti gli avversari più quotati, da Mack Horton, già oro nei 400 e del quale si sono perse le tracce cammin facendo, all'americano Connor Jaeger, argento dietro Paltrinieri come a Kazan, passando per l'amico Gabriele Detti, che però se ne torna a casa col secondo bronzo di questa Olimpiade. Non c'era Sun Yang ma nessuno se n'è accorto: il cinese campione olimpico in carica ha fatto altre scelte a Rio, privilegiando le distanze brevi, e ha abbandonato la compagnia affondando nelle eliminatorie. Il primato mondiale, per adesso, resta suo ma è questione di tempo: fino ai 1400 Paltrinieri era sotto, poi, con la vittoria in tasca, ha pensato a godersi il momento, chiudendo in 14'34"57 e mancando anche il record europeo. Ma a Greg non importa. Il promettente ragazzotto che quattro anni fa si conquistava un onorevole quinto posto a Londra dopo aver vinto il titolo continentale è un giovane uomo con la maturità di un veterano e del resto ha già un palmares che in pochi alla sua età possono permettersi.
L'oro olimpico è il coronamento di un percorso che parte da lontano, che lo ha portato prima a vincere il bronzo a Barcellona 2013 e poi l'oro mondiale sia in vasca corta a Doha che in vasca lunga a Kazan un anno fa. Cresciuto nel mito di Ian Thorpe e allevato da Stefano Morini, Greg è il volto simbolo di un nuoto italiano per troppo tempo rimasto aggrappato alla sola Federica Pellegrini e che vede ora nel sorridente poliziotto l'uomo del rilancio. E con lui, non va dimenticato, c'è Detti, cresciuto in maniera esponenziale, dimostrando che l'exploit degli Europei di Londra non era casuale.
Il 21enne livornese quel terzo posto lo ha voluto fortemente, con una di quelle rimonte che stanno diventando il suo marchio di fabbrica. A guardare la gara, fosse durata un pò di più, magari avrebbe anche beffato l'americano Jaeger, di certo il futuro azzurro con lui e Paltrinieri appare più luminoso che mai. In questo futuro chissà se ci sarà ancora Federica Pellegrini, che stasera potrebbe aver fatto la sua ultima apparizione olimpica. La Divina veste ancora una volta i panni di leader della staffetta, la 4X100 mista che chiude all'ultimo posto la finale vinta dagli Stati Uniti davanti ad Australia e Danimarca. Altra medaglia d'oro per Lily King e Simone Manuel, che poco prima aveva conquistato anche l'argento nella 50 sl vinta un po' a sorpresa da Pernille Blume. La danese aveva stabilito il miglior tempo nelle semifinali ma in pochi forse si sarebbero aspettati un suo successo davanti alla Samuel e alla bielorussa Aliaksandra Herasimenia, con le sorelle Campbell, Cate e la campionessa del mondo in carica Bronte, addirittura giù dal podio. E in questa serata magica per il nuoto azzurro si congeda dai Giochi l'atleta più vincente di sempre, che per la sua ultima uscita olimpica si regala l'ennesimo trionfo della carriera. E' Michael Phelps, che ancora una volta guarda tutti dall'alto verso il basso grazie alla 4X100 mista a stelle e strisce, con tanto di record olimpico in 3'27"95 precedendo Gran Bretagna e Australia. Per lo Squalo di Baltimora 23esimo oro della carriera e 28esima medaglia alle Olimpiadi. Per uscire di scena non poteva esserci modo migliore. (AGI)