M ilano - Quale Inter vedremo nella prossima sfida? Quella determinata, cattiva, coraggiosa della rimonta in coppa Italia o quella delle ultime sfide di campionato, molle, indecisa, confusa e rinunciataria? I tifosi sperano nella prima e con loro anche Roberto Mancini. "Al di la' della delusione di non essere arrivati in finale, perche' ci volevamo arrivare, abbiamo dimostrato che qualcosa di buono siamo capaci di fare e cio' significa consapevolezza e tranquillita' - le sue parole alla vigilia della gara col Palermo - Questa partita ci consente di ripartire e siamo pronti a correre per il terzo posto". Si e' parlato di una squadra che non segue il tecnico e a tal proposito Mancini ha sottolineato: "No, questo non e' mai successo. Se c'e' una cosa sicura, e' l'atteggiamento dei giocatori, sempre positivo. Dire certe cosa fa parte della mentalita' italiana".Eppure nella seconda parte della stagione l'Inter ha deluso molto: "Rammarico? Un po' si', un po' no - ha detto il tecnico jesino - Abbiamo perso tanti punti negli ultimi minuti un po' per sfortuna, un po' per episodi, un po' per demeriti. Ma non e' stata colpa dell'atteggiamento della squadra. Un calo c'e' stato, ma siamo anche stati sfortunati. Allo Stadium abbiamo perso per un episodio sfortunato all'inizio del secondo tempo. Ma la palla gol piu' nitida, a parte il tiro di Hernanes all'inizio, l'abbiamo avuta noi a fine primo tempo. Certo, a San Siro siamo stati piu' aggressivi. I due mesi di crisi? E' andata male, ma non siamo affondati. Siamo li', se vinciamo con il Palermo saremo a 5 punti dal terzo posto. Nessuno qui e' andato in campo rassegnato, o convinto di perdere, nessuno ha lavorato per fare male". (AGI)