(AGI) - Como, 17 giu. - "Il mio errore? Forse quello di nonaccorgermi di quello che si dicevano per telefono Bellavista eGegic. Si', li avevo messi in contatto io. Potevo pensare checi fossero di mezzo delle scommesse, ma non che ci fossequalcosa di irregolare". Mauro Bressan in conferenza stampa alfianco del proprio avvocato, il comasco Roberto Vitali, haraccontato la sua verita' dopo la revoca degli arrestidomiciliari. Nei suoi confronti resta l'accusa dipartecipazione in associazione a delinquere "ma sonoassolutamente tranquillo. Io come altri amici, tra cui excalciatori alcuni dei quali sono stati tirati in ballo inquesta vicenda, altri no, scommettevamo tramite Bellavista, cheha un'agenzia di scommesse. Ci arrivava ogni tanto qualche"chicca" su qualche partita, questo si'. Ma spesso ci siamocascati, nel senso che le cose non andavano poi cosi'. Di soldine ho persi pure io un bel po'. Era un gioco, perlomeno per me,ma credo anche per altre delle persone coinvolte". Una vicenda,secondo Bressan, che ha assunto proporzioni eccessive. "C'erachi millantava, come si e' visto, e alcuni ci sono cascati. Ioal giudice ho spiegato tutto, senza alcuna difficolta'. Non honulla da nascondere, tantomeno ho mai avuto contatti direttinell'intervenire sui risultati delle partite. Giocavo, cometanti. E sono tutte giocate regolari, e' dimostrabile. A voltevincevo, a volte perdevo. Ora no, non scommetto piu'. Ancheperche' mi sono appena diplomato direttore sportivo, e spero ditrovare una squadra presto. Tornero' a essere un tesserato,delle scommesse non mi importa molto. Anche se voglio che sifaccia chiarezza sulla mia posizione e su quella di tutti. Ma,ripeto, limitatamente a questa vicenda mi pare che piu' cheun'associazione a delinquere ci sia stato molto millantare emolta ingenuita'". (AGI).