Z urigo - Dopo 18 anni, la Fifa avrà un presidente diverso da Joseph Blatter. Oggi si chiude ufficialmente l'era del quasi 80enne dirigente svizzero, salito al potere nel '98 al posto di Joao Havelange e da allora padrone indiscusso del calcio mondiale. Nelle elezioni in programma a Zurigo si profila un duello tra il principe Ali Bin Al Hussein di Giordania e il dirigente italo-svizzero Gianni Infantino.
Diventa a quattro la corsa alla presidenza della Fifa. A pochi minuti dalla prima votazione, uno dei cinque candidati, Tokyo Sexwale, ha annunciato il ritiro. "La mia candidatura si conclude oggi", le parole dell'imprenditore sudafricano. Restano a giocarsi la successione lo sceicco Salman, Gianni Infantino, Jerome Champagne e il principe Alì di Giordania.
Gli Stati Uniti, cosi' come l'Australia, si sono schierati con il principe Ali, il Canada con l'ex segretario generale dell'Uefa. Che, entrando nella sede della Fifa, ha annunciato sicuro: "Vincero' io". Gli altri tre candidati a succedere a Joseph Blatter, travolto dal 'Fifagate' assieme a Michel Platini, sono Sheikh Salman Bin Ebrahim Al Khalifa, Jerome Champagne e Tokyo Sexwale.
Nel maggio dello scorso anno Blatter aveva ricevuto l'incarico per il quinto mandato di fila ma il terremoto scatenato dall'indagine dell'Fbi, con l'arresto di diversi pezzi grossi della Fifa a ridosso del voto, ha fatto sì che egli rassegnasse le dimissioni appena pochi giorni dopo. E allora nuove elezioni, durante il Congresso straordinario chiamato a scegliere dunque il nono presidente in 112 anni di storia della Fifa.
A votare saranno 207 delle 209 Federazioni iscritte (non ci saranno Kuwait e Indonesia perché sospese) con scrutinio segreto. Al primo turno servono i due terzi dei voti, poi basterà il 50% dei voti più uno, con i candidati che via via riceveranno meno preferenze esclusi dalla contesa. I voti sono distribuiti così: 54 per l'Africa, 53 per l'Europa, 46 per l'Asia, 35 per l'America Centro-Nord, 11 per l'Oceania e 10 per il Sudamerica.
Tra i candidati ci sarebbe dovuto essere anche Michel Platini, per il quale si profilava una vittoria schiacciante fino alla sospensione di 90 giorni - poi trasformata in squalifica di 8 anni e mercoledì ridotta a 6 - per la storia dei due milioni di franchi svizzeri ricevuti da Blatter nel 2011 ma per una consulenza per la Fifa fra il '98 e il 2002. La squalifica di 'Le Roi' ha mischiato le carte, con lo sceicco Salman e Infantino entrati nella bagarre proprio alla luce dei guai di Platini, con entrambi che si sarebbero fatti da parte qualora l'ex giocatore francese fosse riuscito a rimettere le cose a posto. Così non è stato e adesso sono proprio loro due i grandi favoriti.
Salman, dopo l'intesa che ha fatto infuriare il principe Alì fra le Confederazioni di Asia e Africa, conta sulla carta 100 voti e potrebbe raccogliere anche qualche preferenza fra le Federazioni dei Caraibi e del Sudamerica, ufficialmente schierate con Infantino, che ha dalla sua ovviamente anche la Uefa. Ma si annunciano defezioni su tutti i fronti ed ecco allora che i voti che al primo turno andranno al principe giordano e a Champagne potrebbero poi fare la differenza. Il Congresso di Zurigo è anche chiamato a dare il via libera al pacchetto di riforme approvato a dicembre dell'Esecutivo, fra cui il limite di tre mandati da quattro anni per il presidente della Fifa, così come di tutti i membri del Consiglio, che andrà a sostituire l'Esecutivo e sarà responsabile della direzione strategica dell'organismo.
La Conmebol, la Confederazione del calcio sudamericano, ha ribadito che domani sosterrà la candidatura di Gianni Infantino alla presidenza della Fifa. Un intervento, secondo quanto riportato dalla stampa sudamericana, reso necessario dopo le indiscrezioni circolate in Brasile su un ripensamento a favore dello sceicco Salman. Il presidente della Federcalcio uruguagia, Wilman Valdez, secondo quanto riportato dal sito del quotidiano spagnolo Marca, ha ribadito che "l'assemblea della mia federazione lo scorso 22 febbraio ha ratificato all'unanimità il proprio sostegno a Gianni Infantino per le prossime elezioni". Anche il vicepresidente della Conmebol, Ramon Jesurun, ha assicurato che non ci sarà nessun ripensamento e che la Confederazione del calcio sudamericano voterà per Infantino. (AGI)