I nformare, educare e divertire in un mondo sempre più digitalizzato. Ma anche valorizzare il patrimonio culturale attraverso l’uso delle nuove tecnologie, spingendo il Servizio pubblico ad affrontare le sfide della digital transformation, stringere una collaborazione sempre più stretta tra i broadcaster e i rappresentanti dei media a livello globale.
Queste le linee-guida della tre giorni del forum internazionale “Innovation meets culture – Digital media and Cultural Heritage”, organizzato dalla Rai in collaborazione con l’ABU (Asia-Pacific Broadcasting Union) che ha riunito a Roma 100 rappresentanti da oltre 30 Paesi dell’Asia e del Pacifico. L’evento fa parte delle iniziative dell’Anno europeo del patrimonio culturale ed è l’occasione per un confronto tra il Servizio pubblico italiano, le principali realtà europee e i rappresentanti di Paesi come la Cina, l’Indonesia, il Giappone, la Corea del Sud, Singapore, solo per citarne alcuni. Ma soprattutto getta le basi per l’avvio di nuovo partnership internazionali tra la Rai e le reti del servizio pubblico asiatico, dai programmi di scambio culturale alle coproduzioni fino alla diffusione all’estero di programmi televisivi di successo.
Maggioni: “Davanti a noi nuove sfide (digitali)”
“Dobbiamo lavorare per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale attraverso l’innovazione e la digitalizzazione; studiare, ad esempio, i progressi dell'intelligenza artificiale applicandoli ai nostri beni artistici, rendere accessibile e innovativo il modo in cui parliamo del nostro passato, delle nostre radici. Questo è certamente uno dei pilastri della missione di tutti i protagonisti della comunicazione pubblica. Dobbiamo lavorare insieme per connettere più persone, più luoghi, più tradizioni e trovare la nostra direzione verso un'era digitale che ci unisca sempre di più”, ha dichiarato la presidente della Rai, Monica Maggioni. Bene RaiPlay e RaiplayRadio, le piattaforme multimediali per offrire agli utenti un catalogo costantemente aggiornato di contenuti Rai, fruibili in modalità gratuita su App e Pc, sia online che offline.
“Aprire le porte della Rai, dare evidenza del grande lavoro di innovazione della comunicazione pubblica fatto in questi anni era fondamentale – ha dichiarato Giovanni Parapini, direttore del Dipartimento Comunicazione, Relazioni Esterne, Istituzionali e Internazionali della Rai - Abbiamo inoltre dato l’opportunità di discutere di cultura, di come preservarla, di come valorizzarla, spingendo anche su nuove tecnologie, ad esempio sul passaggio dalla definizione in 4 K a quella in 8 K. Su questo in particolare i nostri tecnici hanno avuto modo di confrontarsi con il servizio pubblico giapponese di NHK che ha molto investito su questa tecnologia. Un’ottima occasione insomma per uno scambio di expertise e per porre le basi di future collaborazioni nel campo della formazione, dell’esportazione di programmi e format soprattutto in campo culturale”.
“Partnership non un’opzione ma una necessità"
“E’ la prima volta che l’ABU si occupa della valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’innovazione in maniera così approfondita e non potevamo che farlo a Roma con la Rai – ha detto Javad Mottaghi, segretario generale dell’ABU - la scelta del tema è stata interessantissima per tutti, anche perché ha rappresentato la possibilità di creare nuove relazioni tra broadcasters e rappresentanti dei media che non sono proprio dietro l’angolo dal punto di vista geografico. Siamo tutti convinti che le partnership non siano solo un’opzione possibile, ma una necessità per scambiare i nostri know-how e progredire nella valorizzazione e preservazione della cultura”.