C on Enigma Lady Gaga dà il via a quella che rappresenta senza alcun dubbio una nuova fase della sua carriera. In pochi possono capire cosa significa per un artista occupare quello che negli Stati Uniti chiamano “residency”, specie a Las Vegas. In Italia non lo sappiamo probabilmente per due motivi: non abbiamo Las Vegas, intesa non solo come città del gioco d’azzardo ma luogo “altro”, “non-luogo”, dedito interamente all’intrattenimento; e non abbiamo mai sviluppato una devozione così maniacale nei confronti dei grandi live.
Negli Stati Uniti invece, si sa, piace sempre fare le cose in grande, così non è un caso che sia stata ideato e messo su il folkloristico e psichedelico baraccone di Las Vegas e che si sia sviluppata una sorta di tradizione di “resident” show con protagoniste le più luminose stelle dell’entertainment musicale a stelle e strisce.
E il primo a varare questa serie di show fu Liberace, pianista, attore e personaggio televisivo, tra l’altro, italiano dalla parte di padre. Personaggio mitico, brillantinato, effervescente, che nel 1944 piazzò per primo la bandierina nei palchi di Las Vegas dando inizio ad una serie di spettacoli che si prolungheranno per una decina d’anni, prima che la Tv lo distraesse.
Da allora sui palchi dei teatri dei Casinò della città del peccato si susseguirono artisti come Frank Sinatra, che per sempre resterà simbolo della “città del peccato”; e anche il Re dei Re Elvis Priesley, che sul palco del New Frontier Hotel and Casino mandò a morire la sua carriera, quando ormai ingrassato e “passato” (si perché, nonostante possa sembrare incredibile, anche l’immenso Elvis ad un certo punto “passò”), si esibiva stabilmente in maniera piuttosto malconcia davanti ad un pubblico formato prevalentemente da donne in là con l'età.
Probabilmente per questo, per molti anni, i Residency rappresentavano l’inizio di una fase decadente della carriera, l’artista smetteva i suoi panni di creatore di emozioni per diventare quasi una statua animata di Madame Tussauds. Ma nel 2000 si inverte la rotta, protagonista di questa manovra Celin Dion ma anche qui c’è un pizzico di mano italiana.
La cantante canadese infatti è in viaggio a Las Vegas col marito quando assiste, nella sala del mitico Bellagio (uno di quelli, per intenderci, svaligiato dalla banda di George Clooney in Ocean’s Eleven), a O, grande show a cura del Cirque du Soleil con la regia di Franco Dragone, passaporto belga ma origini evidentemente italiane, Cairano esattamente, Campania, 313 anime in provincia di Avellino.
La Dion ne rimane abbagliata e l’incontro con Dragone darà il via a quello che è probabilmente uno dei show più visti e memorabili nella storia della “city”: “A New Day…”. Certamente il più fruttuoso, ben 385 milioni di dollari per 700 shows in 5 anni nella leggendaria arena Colosseum del Caesars Palace.
Il varco è aperto; dopo di lei si esibiranno in altrettanti spettacolari concerti “resident” Elton John, che con il suo “The Red Piano” sarà in scena dal 2004 al 2009, Britney Spears con “Britney: Piece of Me” dal 2013 al 2017, incassando rispettivamente 169 e 137 milioni di dollari. Ma storici restano la serie di concerti anche dei Backstreet Boys, Beyoncè e Jennifer Lopez. Si vocifera che persino Michael Jackson fosse interessato ad un progetto del genere, interrotto solo dalla sfortunata e prematura morte.
E ora l’onore passa a Stefani Joanne Angelina Germanotta, in arte Lady Gaga, regina assoluta del Pop odierno, anche lei portatrice sana di un pezzettino di Italia da parte di padre: Naso, in provincia di Messina, per l’esattezza. Una stella della musica internazionale che non ha di certo bisogno di grosse presentazioni.
La sua voce riempirà il Park Theater del Park MGM di Las Vegas, si dice, fino al 2021, con uno show assolutamente futuristico dove la star ripercorrerà in poco più di un’ora e mezza tutta la sua carriera attraverso i successi che l’hanno resa tra le più amate interpreti della storia della musica leggera, da Edge of glory a Poker Face passando per Telephone e la più recente Shallow.