Da Adele a Giorgia, le star che hanno provato a emulare Aretha Franklin

I suoi pezzi sono cantati in Rete da chiunque; soprattutto donne, che hanno voluto mettersi alla prova provando a replicare le sue interpretazioni. Alle volte versioni meravigliose, altre meno

aretha franklin cover

La parola che si legge più spesso in queste ore in ricordo di Aretha Franklin è “irripetibile”. Un aggettivo senza alcun dubbio azzeccato, perché Aretha è stata oltre che una cantante semplicemente straordinaria, anche una vera e propria guida, plasmando sulla sua immensa personalità vocale il concetto stesso di interpretazione.

Pochi dei maggiori successi della cantante, che tutto il mondo in questo momento all’unisono sta piangendo, la vedono anche in veste di autrice, eppure nessuno potrebbe attribuire ad altri la loro natalità nonché ovviamente la loro fortuna.

Forse è per questo che cantare qualsiasi cosa già cantato da lei per altri artisti rappresenta più che un omaggio, quasi una preghiera ad una divinità del canto. E forse anche per questo i suoi pezzi risultano in rete cantati da chiunque; soprattutto donne, che hanno voluto mettersi alla prova provando a replicare le sue interpretazioni. Alle volte versioni meravigliose, altre meno, consapevoli probabilmente che riguardo Aretha Franklin l’aggettivo, buono per descrivere lei come pochissimi altri nella storia della musica, resta sempre lo stesso “irripetibile”.

Ve ne proponiamo alcuni, di star affermate dello showbiz musicale globale, e lasciamo a voi i commenti:

Adele per esempio, si cimentò con la sua voce con (You Make Me Feel Like) a Natural Woman, brano del 1967 scritto da un’altra grande del cantautorato americano, Carol King, ma che Aretha fece diventare una hit, a tutti gli effetti uno del classici intramontabili della cultura musicale pop mondiale.

 

Ad aprile sul profilo Instagram di Britney Spears viene pubblicato un video in cui la cantante, diventata famosa negli anni ’90 con la sua Baby, one more time, canta a cappella Think, canzone legata indissolubilmente al cameo di Aretha nel cult The Blues Brothers, che oltre a consegnarla alla leggenda del cinema la riporta dopo un decennio un po' cupo nuovamente ai vertici delle classifiche. È evidentemente un video improvvisato registrato con il proprio smartphone e la Spears sembra voler dire “Ehi, anch’io ho una voce, anch’io so fare il soul!”, a noi più che altro sembra uno scherzo. In rete è reperibile anche una sua evitabilissima versione di Natural Woman.

 

Sempre dal mondo dei social troviamo un video di Demi Lovato di giugno in cui la cantante e conduttrice americana prova anche lei, in una pausa sul lavoro, a proporre una sua Natural Woman, ma a cappella il risultato è alquanto disastroso. Migliore invece la sua proposta, stavolta in scena e risalente al 2015 di Ain't No Way pezzo di Aretha targato 1968, quando il Grammy come miglior artista femminile soul era chiamato “The Aretha Award”.

 

Chi invece è riuscita a sfiorare la perfezione nella reinterpretazione di Don't Play That Song for Me è stata certamente Mariah Carey al Tatoo Club nel 1990. Il pezzo, contenuto in Spirit in the dark valse ad Aretha il Grammmy, ca va san dire, come migliore interpretazione R&B esattamente vent’anni prima. Se vi farà venire brividi in pieno agosto non preoccupatevi.

E' il febbraio del 2017 e siamo a Las Vegas, il punto di arrivo per ogni cantante americano che si rispetti. Il palco dove Elvis e Sinatra si sentivano a casa, per intenderci. Lo show è di Jennifer Lopez e la sua versione di Respect diciamo che porta a casa il risultato. Si punta sull’interpretazione che Aretha fece di una canzone non solo non sua, ma scritta da un uomo, Otis Redding, per richiedere attenzioni dalla sua donna. Aretha lo trasformò in un inno del femminismo, non più una richiesta ma un ordine da parte di una donna di colore nel 1967 che non chiede ma pretende rispetto e uguaglianza. Una pretesa nei confronti del proprio uomo, dei bianchi, degli Stati Uniti e del mondo intero.

 

Impressionante anche la versione di Alicia Keys di People get ready, questo a dimostrazione dell’anima profonda che possiede anche chi si approccia ad un genere troppo spesso distrattamente liquidato come sempliciotto: il pop. La voce di Alicia è possente e sicura, l’interpretazione sublime, per quella che nella versione di Aretha è considerata da Rolling Stones la ventiquattresima canzone migliore di tutti i tempi.

 

Celine Dion si è cimentata più volte e anche su palchi piuttosto prestigiosi con pezzi già cantati dall’immensa Aretha Franklin, storica comunque resta questa versione di Natural Woman in diretta ospite di un ancora giovane David Letterman nel suo storico show.

 

Nel 1994 Christina Aguilera ha appena 14 anni, nello storico The Mickey Mouse Club canta una sua versione trashpop in puro, magnifico, stile anni ’90. Il risultato, che non possiamo proprio fare a meno di associare alle immagini squalificanti, non è granchè, di certo però ci fa capire perché quella ragazzina poi diventerà una delle protagoniste del pop globale.

 

Se desiderate fare un rapido riepilogo delle puntate precedenti risparmiandovi azzardi insopportabili concedetevi appena dieci minuti di puro godimento. Il video proposto è un live di Whitney Houston che in 600 secondi rende omaggio ad Aretha reinterpretando tutti i suoi classici. Un video di rara bellezza per una star dalla voce altrettanto unica. Mettetevi comodi e tenete a portata di mano fazzoletti. La Houston è semplicemente commovente.

 

In Italia probabilmente solo una delle nostre cantanti poteva cimentarsi dignitosamente con la grande Aretha Franklin, e non poteva che essere Giorgia. Live su radio2 ospite di Luca Barbarossa e il suo Social Club, la nostra esegue una stupenda versione di Respect.



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