Grace è scappata dalla Nigeria a causa della guerra civile ma non solo. Abbandonata all'età di 8 anni dai genitori (troppo poveri per mantenerla), è cresciuta a casa di una donna che la maltrattava, picchiandola e costringendola a lavori pesanti anche se era ancora una bambina. In più di un'occasione è rimasta senza mangiare per un'intera giornata. "Ho avuto paura di morire" ci ha raccontato.
Quando una collega si è proposta di aiutarla a lasciare il Paese, pagandole una parte del viaggio, ha accettato. Ha viaggiato un mese nel deserto prima di arrivare in Libia. A Saba ha scoperto di essere finita dentro un giro di prostituzione di giovani migranti. Non aveva alternative in quel momento: nessuno che potesse aiutarla, nessun lavoro né soldi per provare a scappare da sola. Così per un anno si è prostituita. Poi, tramite un contatto, è riuscita a imbarcarsi per Lampedusa.
È arrivata in Italia il 12 luglio del 2015. A febbraio scorso ha fatto richiesta di asilo e ora è in attesa dell'esito della richiesta. È stata trasferita a Napoli dove vive all'interno di uno dei centri d'accoglienza del progetto I.A.R.A. (Integrazione e Accoglienza per Richiedenti Asilo e Rifugiati) del Comune partenopeo, gestito da Less Impresa Sociale Onlus e inserito nell'ambito dello SPRAR- (Sistema nazionale di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
Se dovessero accettare la sua richiesta di asilo, Grace ha già deciso: proverà a trovare un lavoro a Napoli, una città dove inizia a sentirsi a casa. Nel centro d'accoglienza ha imparato a parlare l'italiano. La sua storia fa parte del progetto #TuNonSaiChiSonoIo di Agi e Next New Media nato per raccontare le persone migranti, e le loro storie, oltre i numeri e la cronaca degli arrivi in Italia. (AGI)