Mosca. - Migliorare la competitivita' della produzione delle piccole e medie imprese russe, ma anche il quadro normativo in cui operano, eliminare gli ostacoli burocratici e aumentare gli investimenti. Sono stati questi alcuni dei temi trattati oggi nella sessione plenaria del II Forum delle Pmi russe, svoltosi a San Pietroburgo alla vigilia del Forum economico internazionale (Spief), che si aprira' domani. Moderata da Slava Khodko, presidente dell'Agenzia per la promozione degli investimenti e membro del Consiglio per gli investimenti presso la Duma di Stato, l'incontro ha visto la partecipazione, tra gli latri, dell'ombudsman per i diritti degli imprenditori Boris Titov, che ha denunciato una situazione ancora difficile per le Pmi, su cui pero' il governo sta puntando molto per la diversificazione dell'economia, rilanciata dopo il varo delle sanzioni occidentali. Secondo Alexander Kalinin, presidente di una delle maggiori associazione d'impresa, 'Opora Russia', lo sviluppo del piccolo business registra un trend "stabile, ma bisogna migliorare". A suo dire, mentre si aspetta la ripresa economica, "vi sono settori in cui le Pmi possono crescere: l'export di prodotti alimentari e il turismo interno" sono alcuni di questi. Il problema, ha evidenziato Kalinin, e' che rimangono "alte barrire amministrative e un difficile accesso alle risorse finanziarie". Gli ha dato ragione Titov, riferendo portando come esempio le "proibitive multe previste per violazioni di poco peso". "Il piccolo business non puo' svilupparsi, se e' in continuazione sotto la minaccia degli organi di controllo", ha dichiarato Titov, criticando anche il programma di riforme proposto dall'ex ministro delle Finanze Aleksei Kudrin, di recente nominato a capo del Consiglio del centro di sviluppo strategico e che a suo dire "non tiene assolutamente conto delle esigenze delle Pmi". "Serve una nuova politica per il credito alle piccole e medie imprese, mentre Kudrin sostiene politiche che prevedono ancora alti tassi d'interesse", ha sottolineato raccogliendo consenso tra il pubblico. "Non vi sono soldi, non c'e' credito, i tassi d'interesse sono incredibili. I prestiti sono bloccati. Le tasse sugli immobili aumentano e anche questo uccide il business", ha concluso Titov. "L'uscita dalla crei e il sostegno alle Pmi devono essere una priorita' del governo - ha concluso Kalinin - Non vogliamo tornare agli anni '90, quando e' stato annullato il potenziale del nostro sviluppo". (AGI)