(AGI) - Roma, 20 giu. - Sarà la prima donna ad affacciarsi dal balconcino con vista sui Fori Imperiali, è il più giovane primo cittadino della storia della capitale: il neo sindaco di Roma, Virginia Raggi, segna anche questi record nella serata in cui, con un risultato schiacciante al ballottaggio, il Movimento 5 Stelle conquista il Campidoglio. E un record è anche il consenso ottenuto, oltre il 67%. Nonostante una campagna generosa, iniziata quasi cinque mesi fa con le primarie di coalizione, il candidato del centrosinistra Roberto Giachetti probabilmente ha pagato la fine traumatica della precedente amministrazione guidata da Ignazio Marino, le vicende di Mafia Capitale e il conseguente commissariamento del Pd romano. E poi si ha trovato nel M5S un avversario che, complici le divisioni del centrodestra, ha intravisto la possibilità di una vittoria storica.
L'ha colta candidando una giovane avvocatessa non ancora 38enne (Francesco Rutelli ne aveva 39 quando, da sindaco più giovane della storia, entrò in Campidoglio nel 1993), designata attraverso le comunarie. Virginia Raggi non era però una sconosciuta ai simpatizzanti 5 Stelle: già tre anni fa era stata eletta consigliere comunale, insieme a uno sparuto drappello composto da altri tre colleghi. Nella prossima Assemblea capitolina i consiglieri M5S saranno 29 su 48, una maggioranza monocolore che scardina le dinamiche politiche alle quali si è abituati ad assistere in aula Giulio Cesare: gli altri scranni dovrebbero andare a Pd (7), Fdi-An (5) Lista Marchini (2), Forza Italia (2), Lista civica Giachetti sindaco (1), Lista civica Meloni (1) e Sinistra per Roma (1 a Stefano Fassina).
Ora i pentastellati sono attesi alla prova dei fatti: "#coRAGGIo" è stato lo slogan di una campagna elettorale tutto improntata sul cambiamento e tesa a marcare una distanza dai partiti tradizionali e dall'establishment capitolino. E di coraggio ce ne vorrà molto per affrontare i gravissimi problemi di Roma, dal mostruoso debito storico ai trasporti, dai rifiuti alle municipalizzate (per riorganizzare le quali Raggi ha già annunciato un assessorato di scopo a tempo), fino alle buche stradali, per non parlare dei delicati dossier su Olimpiadi e Stadio della Roma sui quali il neosindaco non ha nascosto le sue perplessità.
E, ultimo ma non ultimo, il rilancio di una macchina amministrativa squassata dagli strascichi di Mafia Capitale, le cui irregolarità sono state ampiamente messe in luce grazie alla collaborazione tra il prefetto Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario del Campidoglio dopo la caduta di Marino, e l'authority Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Giachetti, ammettendo la sconfitta dopo la telefonata di rito all'avversaria vincente, ha annunciato che ripartirà da un'opposizione "costruttiva e determinata". "Roma torna Roma", era stato lo slogan del vicepresidente della Camera in questi mesi. Ora non resta che vedere, invece, come sarà la Roma 'a 5 Stellè. (AGI)