Entro i prossimi 12 anni potrebbe nascere il primo bambino nello spazio. Lo ha detto Egbert Edelbroek, fondatore e amministratore delegato della SpaceBorn United, parlando al primo Space and Science Congress di Asgardia, considerata la Nazione dello Spazio a Darmstadt, in Germania. Edelbroek ha dichiarato che la sua società sta progettando missioni in cui donne incinte potranno partorire in orbita. Al momento l'obiettivo non è quello di fa portare avanti una un'intera gravidanza nello spazio, quanto piuttosto di organizzare una missione di 24-36 ore solo per il travaglio.
Questo secondo, Edelbroek, potrebbe accadere entro il 2031. SpaceBorn United è una startup che si occupa di ricerca di condizioni per la riproduzione umana nello spazio ed è focalizzata sulla tecnologia riproduttiva assistita. "Questo è possibile, per ora, solo nell'Orbita terrestre bassa ed è possibile solo grazie a una procedura di selezione molto approfondita", dice Edelbroek, stando a quanto riportato dal Daily Mail.
L'orbita terrestre bassa è un'orbita centrata sulla Terra a un'altitudine di 2mila chilometri o meno. Tra i requisiti delle future "mamme spaziali" c'è l'esperienza di due parti precedenti e un'elevata resistenza alle radiazioni naturali. "È possibile indurre il parto come fanno le cliniche per fecondazione in vitro", dice Edelbroek.
"La pianificazione è, ovviamente, un problema. È difficile pianificare un parto naturale, qualcosa può andare male o potrebbe esserci un ritardo nel lancio", aggiunge. Ma far nascere il primo bambino nello spazio è un obiettivo vecchio e ambito da molti, compresi gli scienziati russi. Difficile sapere chi ci riuscirà per primo, ma una cosa sembra piuttosto probabile: tra non molto potrebbe nascere il primo "bambino spaziale" della storia.