Dan Reynolds, leader della band indie-rock Imagine Dragons, è malato. Lo ha confessato in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera raccontando i dolori che la spondilite anchilosante, una malattia reumatica che spesso colpisce in giovane età, gli ha causato negli ultimi dieci anni tra concerti, registrazioni e vita privata. Rispondendo alle domande di Vera Martinella, il trentenne cantante americano ha spiegato perché ha deciso di rendere nota la sua condizione: “La mia band stava iniziando a guadagnare la prima popolarità, quando poco più che 20enne mi hanno detto che soffrivo di spondilite anchilosante. Ma prima di arrivare a capire qual era il mio problema ho sofferto dolori tremendi, forti mal di schiena e, di conseguenza, un grande stress psicologico”.
La spondilite è una malattia rara e difficile da diagnosticare che spesso viene scoperta dopo anni. Il motivo è semplice: i ragazzi colpiti non pensano di aver contratto qualcosa di serio e ignorano il dolore fino a quando non diventa più tollerabile: “Solitamente prima di parlare con un genitore o un medico passa un sacco di tempo. Io non facevo eccezione: dall’alto del mio metro e 98 di altezza, sopportavo in silenzio”.
Una malattia da far conoscere
Reynolds, al Corriere, ha raccontato come anche i fratelli soffrissero della stessa patologia e come, nonostante la vicinanza di questi esempi, non sia riuscito ad accettare che nel proprio corpo c’era qualcosa che non funzionava correttamente. Fino a quando non è lo stesso organismo ad arrendersi: “Sono arrivato al punto di non riuscire a muovermi, di dover annullare i concerti”.
Parlarne, allora, diventa un modo per combattere la solitudine di chi, come lui, potrebbe esserne afflitto e aumentare la consapevolezza di quanto sia pericoloso non parlarne con nessuno. Sfruttare la notorietà è il modo più efficace per fare informazione e raccontare a una vasta platea di persone le implicazioni di un male quasi sconosciuto. Per questo il cantante degli Imagine Dragons ha iniziato anche una collaborazione con la casa farmaceutica Novartis e con l’associazione americana che si occupa della spondilite anchilosante per creare delle tavole rotonde interattive destinate ai malati e per far capire loro che con i giusti accorgimenti si può condurre un’esistenza assolutamente normale: “Attività sportiva, vita lavorativa, famiglia, spostamenti continui, concerti faticosi, video: ora posso fare tutto. Mi aiutano una vita sana, yoga e stretching. E il reumatologo che, facendomi la diagnosi e prescrivendomi la corretta terapia, mi ha salvato".
Cos’è la Spondilite
Sul sito della Fondazione Veronesi, la Spondilite Anchilosante è descritta come una malattia infiammatoria cronica sistemica che colpisce primariamente lo scheletro assiale, colonna cervicale, dorsale, lombare e articolazioni sacro-iliache, le articolazioni periferiche, per esempio l’anca e la spalla, conducendo alla fibrosi progressiva e ossificazione delle strutture coinvolte. La malattia ha una maggiore incidenza negli uomini, con un picco di esordio registrato intorno ai 26 anni. La spondilite anchilosante presenta una significativa aggregazione familiare e ci sarebbe quindi un terreno genetico di partenza sul quale agirebbe un fattore ambientale, probabilmente infettivo, che sarebbe responsabile dell’innesco del processo infiammatorio.