Londra - Per la prima volta al mondo un gruppo di scienziati della Rockefeller University di New York e un altro dell'Universita' di Cambridge sono riusciti a coltivare embrioni umani oltre il punto in cui generalmente vengono impiantati nell'utero. Gli studiosi hanno avuto la possibilita' di osservare lo sviluppo di questi embrioni per ben 13 giorni quasi fino al limite legale fissato a 14 giorni. Fino ad ora nessuno e' riuscito a far crescere in vitro un embrione oltre i 9 giorni e raramente si e' arrivati a piu' di 7. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Cell Biology, potrebbero migliorare i trattamenti per la fertilita' e rivoluzionare la nostra conoscenza dei primi passi verso la vita umana. Gia' da tempo e in moltissimi laboratori di tutto il mondo gli scienziati hanno dimostrato di essere in grado di far crescere un ovulo fecondato fino alla fase in cui normalmente viene impiantato nell'utero. Processo, questo, che avviene in circa una settimana.
Ora pero' gli studiosi hanno trovato un modo per simulare chimicamente l'utero e consentire a un embrione di continuare a crescere fino ad arrivare alla seconda settimana. Gli esperimenti sono stati volontariamente conclusi il 13esimo giorno. Ma tanto e' bastato per far luce su alcuni dei processi di sviluppo che portano l'ambrione a organizzarsi in un essere umano. Si tratta di una fase cruciale, in cui molti embrioni possono acquisire difetti di sviluppo o che ne impediscono l'impianto. Ad esempio, lo studio ha permesso agli scienziati di osservare la formazione dell'epiblasto al decimo giorno di sviluppo dell'embrione. L'epiblasto e' una gruppo piccolo ma importante di cellule che vanno a formare l'essere umano, mentre le cellule circostanti vanno a formare la placenta e il sacco vitellino. Nessuno era riuscito a vedere, in provetta, con i propri occhi questi momenti cruciali. Tuttavia, non sono mancate le polemiche e le critiche di natura etica. Alcuni scienziati hanno proposto di modificare il limite di 14 giorni e renderlo ancora piu' stringente. Ma altri studiosi insistono sull'opportunita' offerte da studi come questi. (AGI)