Prezzo petrolio 'a picco', Usa rallentano estrazione shale
ADV
ADV
Prezzo petrolio 'a picco', Usa rallentano estrazione shale

Prezzo petrolio 'a picco', Usa rallentano estrazione shale

di lettura
(AGI) - Roma, 1 dic. - Il prezzo del petrolio in caduta libera.Stamane hanno toccato i minimi da 5 anni sulla scia del mancatotaglio delle quote produttive Opec: sul circuito elettronico ifuture sul Light crude hanno toccato 64,06 dollari, dopo unminimo dal luglio 2009 di 63,72 dollari e quelli sul Brenthanno toccato i 67,96 dollari, dopo un minimo da ottobre 2009di 67,82 dollari. In seguito il prezzo del petrolio e' tornatoad avanzare sui circuiti di New York, anche se la tendenzadelle quotazioni e' fermamente al ribasso e il e' dovuto aragioni tecniche. Il light crude Wti e' risalito a 67,20dollari al barile, mentre il Brent di Londra e' arrivatro a71,19 dollari al barile. Sembra intanto che stia avendosuccesso la strategia dell'Opec di mantenere la produzione digreggio invariata per bloccare la spinta degli Stati fuoridall'area petrolio ad investire negli idrocarburi nonconvenzionali. E' quanto sembrerebbe emergere dai daticomunicati a Reuters dalla societa' DrillingInfo, secondo laquale nel mese di ottobre le licenze per nuove trivellazioninelle dodici principali formazioni shale statunitensi hannosubito un calo del 15%. Numerosi analisti ritengono che lamossa dell'Opec avesse come preciso scopo il contrasto del boomdello shale oil americano, che richiede investimenti abbastanzacostosi da divenire economicamente insostenibili con un prezzodel petrolio sotto i 70 dollari al barile. Secondo il direttore esecutivo dell'International EnergyAgency (Iea), Maria van der Hoeven, il crollo del prezzo delpetrolio e' la prima vera grande sfida che il settore degliidrocarburi non convenzionali si trova a dover affrontare. Gliinvestimenti nello shale oil non sono ritenuti redditizi con unprezzo del petrolio inferiore ai 70 dollari al barile e,secondo numerosi analisti, la decisione dell'Opec di mantenerela produzione invariata, che ha accelerato la caduta dellequotazioni, ha come preciso obiettivo frenare il boom delloshale oil non convenzionali che ha portato gli Stati Unitivicini all'indipendenza energetica. "L'economia degliidrocarburi non convenzionali non era mai stata messa allaprova in questo modo", ha dichiarato van der Hoeven inun'intervista, secondo la quale gli effetti del crollo deiprezzi sul settore non sono facili da prevedere in quanto "ilpunto di pareggio varia da blocco a blocco". Ad esempio, "iproduttori di light tight oil dalle sabbie bituminose in Usa eCanada stanno raggiungendo traguardi impressionanti in terminidi risparmi sui costi, bisognera' aspettare e vedere". Ad ognimodo, ha proseguito il direttore esecutivo della Iea, "per lapolitica non e' il momento di perdere di vista il quadrocomplessivo". Infatti i governi, ha concluso van der Hoeven,"dovrebbero cogliere l'occasione di adottare un qualche generedi carbon tax e terminare i sussidi alle fonti fossili". .
ADV