Pechino - Nuova possibile svolta nello scenario siriano. La Cina, seconda potenza economica mondiale e ormai militare, muove i primi passi per unirsi alla collaudata alleanza russo-iraniana a sostegno del regime di Damasco, di cui potrebbe diventare il terzo significativo partner. Non siamo al livello di Mosca, che intervenendo militarmente il 30 settembre scorso ha cambiato il corso della guerra in Siria, salvando Bashar Assad, ma quasi ci siamo. Pechino finora si era concentrata militarmente solo sulle dispute nel Mar Cinese Meridionale e Orientale ed era stata attenta ad allargare e rafforzare sempre piu' la sfera di influenza in Africa con gli investimenti multimiliardari. Ma si era sempre tenuta lontana - salvo auspicare generiche soluzioni diplomatiche a qualsiasi fronte aperto - dal caos mediorientale. Ora per la prima volta ha reso noto che intende fornire aiuti umanitari ed addestramento alle forze armate del governo siriano.
Lo ha annunciato l'ammiraglio Guan Youfeu, direttore della cooperazione internazionale della Commissione Centrale Militare (i vertici delle forze armate al cui apice siede il presidente Xi Jinping) a Damasco dove ha incontrato il vicepremier e ministro della Difesa, Fahd Jassem al Freij. Lo riferisce l'agenzia ufficiale Xinhua.
Guan ha anche incontrato - non casualmente - a Damasco il generale di corpo d'armata russo Serghei Charkov, il cui incarico ufficiale in Siria e' quello di responsabile del centro russo per la riconciliazioni tra le parti belligeranti.
La Cina aveva mosso a marzo un primo passo di avvicinamento al regime siriano nominando significativamente Xie Xiaoyan, ambasciatore a Teheran - l'Iran e' il secondo grande alleato di Assad insieme alla Russia e alle milizie sciite libanesi Hezbollah - inviato speciale in Siria. (AGI)