Il Cairo - La Russia sarebbe pronta ad ospitare a Mosca i colloqui diretti tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen per risolvere la questione mediorientale. Lo ha rivelato il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi nel corso di un incontro con la stampa locale, durante il quale ha affrontato diversi temi. Secondo quanto riporta il quotidiano egiziano "El Watan", il presidente egiziano ha dichiarato che per
risolvere la questione israelo-palestinese "tutti sono invitati ad agire su questo tema che ha bisogno di uno
sforzo potente". Rispondendo ad una domanda sul ruolo della Russia nella risoluzione del conflitto tra israeliani e
palestinesi, al Sisi ha affermato: "Sosteniamo qualsiasi mossa positiva da parte dei paesi interessati che siano in
grado di influenzare la situazione, sia che provenga dagli Stati Uniti, che dalla Russia o dall'Unione Europea". A tal
proposito, al Sisi ha aggiunto: "Ricordo che il presidente russo Putin mi ha detto di aver invitato il presidente
palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Netanyahu per incontrarsi a Mosca e tenere colloqui diretti". Nel corso dello stesso incontro con la stampa locale, rispondendo ad un'altra domanda, al Sisi ha ribadito la posizione dell'Egitto per concludere il processo di pace in Medio Oriente. "Sosteniamo tutte le iniziative che cercano di risolvere questo problema molto complesso", ha detto il presidente al Sisi, che ha sottolineato "l'effetto negativo del conflitto su tutta l'area". Il capo dello Stato egiziano ha evidenziato, inoltre, il sostegno del Cairo, in passato come adesso, agli sforzi degli Stati Uniti per risolvere il contenzioso. Infine, al Sisi ha evidenziato il sostegno all'iniziativa di pace araba, ma anche a quella francese. Ricordando i rapporti che legano Il Cairo sia con Israele che con l'Anp, il presidente egiziano ha affermato: "Questo ci permettera' di svolgere un ruolo centrale per trovare una soluzione nel raggiungimento della pace". Lo scorso 10 luglio il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry si e' recato in visita a Gerusalemme dove ha incontrato il premier israeliano Netanyahu per rilanciare i colloqui di pace in Medio Oriente. La visita, la prima di un diplomatico egiziano negli ultimi 9 anni, ha fatto seguito alla proposta fatta lo scorso 17 maggio dal presidente egiziano al Sisi di risolvere il conflitto israelo-palestinese espandendo il Trattato di pace e includendo in esso altri Stati arabi del Golfo per raggiungere una quella che ha definito una "pace calda" in Medio Oriente. In merito al rilancio del processo di pace mediorientale, Shoukry ha detto che non e' piu' tollerabile mantenere lo status quo sulla questione palestinese. "La situazione umanitaria, economica e di sicurezza e' in costante deterioramento. Il tormento dei palestinesi peggiora di giorno in giorno", ha aggiunto il ministro, citato da un comunicato governativo egiziano. "Le aspirazioni israeliane alla pace e alla sicurezza non potranno mai essere realizzare finche' il conflitto andra' avanti. Lo status quo, purtroppo, non e' stabile e non si adatta alle aspirazioni dei popoli della regione e del mondo intero", ha detto ancora il ministro degli Esteri dell'Egitto, l'unico paese arabo insieme alla Giordania a riconoscere l'esistenza dello Stato di Israele. "La soluzione dei due Stati e' ancora raggiungibile. Ci sono diverse idee su come trasformare questa proposta in realta'. Ma e' necessario adottare misure serie per la costruzione della fiducia reciproca", ha detto ancora il ministro egiziano, confermando l'impegno del suo paese a sostenere una soluzione "equa e imparziale" che ponga fine al conflitto israelo-palestinese. L'Egitto e' pronto a contribuire a raggiungere questo obiettivo che porterebbe la pace in tutto il Medio Oriente", ha detto ancora il ministro egiziano. Il premier israeliano, da parte sua, ha detto di "accogliere con favore la recente offerta del presidente al Sisi di guidare gli sforzi per arrivare alla pace con i palestinesi e nella nostra regione". Secondo il quotidiano israeliano "Haaretz", il capo del governo di Gerusalemme ha invitato i palestinesi "a seguire il coraggioso esempio dell'Egitto e della Giordania avviando con noi negoziati diretti: solo cosi' possiamo affrontare le questioni che ci dividono e tradurre in realta' il progetto dei due stati per due popoli". L'ultima visita di un capo della diplomazia egiziana in Israele risale a nove anni fa. Nel 1979, l'Egitto e' stato il primo paese arabo a firmare un trattato di pace con Israele dopo anni di conflitto. La visita di Shoukry ha provocato proteste e un duro dibattito politico tra i parlamentari egiziani. Il deputato Osama Sharshas ha diffuso un comunicato molto duro nei confronti del premier, Sharif Ismayl, accusando il governo di "lavorare per consentire la penetrazione israeliana nel continente africano". Per il deputato, inoltre, "Israele sta cercando di ricucire i rapporti con l'Egitto dopo il fallimento dei colloqui con i palestinesi e di quelli tra Hamas e Fatah, approfittando della presenza del presidente al Sisi". (AGI)
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